Cresce il progetto "Palestra sicura: prevenzione e benessere" della Regione Emilia-Romagna

Cresce il progetto "Palestra sicura: prevenzione e benessere" della Regione Emilia-Romagna big
Le strutture che ottengono la certificazione di "palestra etica" e il riconoscimento di "palestra sicura" possono proporre attività fisica e iniziative finalizzate alla tutela e alla prevenzione della salute e collaborare con i medici che prescrivono l'esercizio come terapia

Il progetto regionale “Palestra sicura: prevenzione e benessere” dopo due anni di sperimentazione è stato esteso a tutta l’Emilia Romagna, creando di fatto una rete di palestre e strutture sportive certificate dal Servizio sanitario regionale in cui è possibile svolgere attività fisica finalizzata alla tutela della salute e prescritta, come terapia, da medici del Servizio sanitario a persone con specifici disturbi.

L’iniziativa coinvolge due tipologie di strutture: le “palestre etiche”, nelle quali, oltre allo svolgimento di attività fisica finalizzata alla salute, vengono attuate iniziative il cui obiettivo è contrastare l’uso improprio di farmaci, sostanze psicoattive (alcol e stupefacenti) e dopanti, così come favorire una corretta alimentazione e limitare l’uso di integratori alimentari; le “palestre sicure” nelle quali, grazie alla presenza di personale specializzato e adeguatamente formato, è possibile svolgere l’attività fisica prescritta come terapia dai medici.

Per ottenere la certificazione di palestra etica bisogna aderire a un codice etico che contiene principi generali e impegni specifici, comportando ispezioni e controlli da parte dei Servizi di medicina dello sport delle Aziende Usl per verificare il possesso dei requisiti previsti. Tale attestazione prevede inoltre l’obbligo di partecipazione alle attività di formazione organizzate a livello locale e regionale nell’ambito del progetto.

La richiesta per il conseguimento della certificazione deve essere presentata al Comune che, al termine delle verifiche, invia il nulla osta alla Regione che tiene l’elenco delle palestre etiche. Queste ultime possono collaborare con la Regione stessa, gli Enti locali e le Aziende sanitarie per organizzare anche iniziative di informazione e supporto e consulenza ai professionisti impegnati nella struttura (ad esempio istruttori e allenatori) su diverse tematiche.

Per ottenere il riconoscimento di palestra sicura, e quindi per poter proporre attività fisica prescritta dai medici, le palestre e le strutture sanitarie già in possesso della certificazione di palestra etica devono avere i seguenti requisiti: impiegare laureati in scienze motorie o diplomati Isef appositamente formati attraverso corsi organizzati da Regione e Università che permettono di ottenere la qualifica di “referente per la salute”; avere in dotazione defibrillatori cardiaci. Per ottenere tale riconoscimento bisogna rivolgersi ai “referenti per la salute” e, successivamente, ai Servizi di medicina dello sport delle Aziende Usl.

Nel portale del Servizio sanitario regionale Saluter sono disponibili informazioni approfondite sul progetto, un primo elenco di palestre etiche già riconosciute, due elenchi dei “referenti per la salute” (già formati con il corso tenutosi nell’autunno 2011), il codice etico e il modulo per la certificazione di palestra etica da presentare ai Comuni.

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