La giusta dose di proteine dopo l’allenamento

L'incredibile Hulk
Autore: 
Redazione
Lunedì, Agosto 29, 2016
Uno studio condotto in Scozia dall’Università di Stirling indica che la quantità corretta di proteine da assumere dopo l’allenamento in palestra non dipende dalla massa muscolare del soggetto, bensì dalla tipologia e dalla quantità di esercizi svolti, sovvertendo le raccomandazioni alimentari riservate agli sportivi fino ad oggi ritenute valide

Un recente studio condotto dall’Università di Stirling, in Scozia, indica che la quantità corretta di proteine da assumere dopo l’allenamento in palestra non dipende dalla massa muscolare del soggetto, bensì dalla tipologia e dalla quantità di esercizi svolti, rovesciando le attuali raccomandazioni alimentari riservate agli sportivi.

La sperimentazione ha analizzato il recupero muscolare di due gruppi di giovani individui che si allenano con i pesi la cui massa magra era, rispettivamente, inferiore a 65 e superiore a 70 chilogrammi. Entrambi si sono cimentati in una sessione d’allenamento di resistenza che ha coinvolto i distretti muscolari tutto il corpo, al termine della quale hanno assunto un integratore proteico derivato dal siero del latte. Dalle successive analisi è emerso che assumere 40 grammi di proteine dopo l’allenamento è più efficace, in termini di crescita muscolare, rispetto all’assunzione di 20 grammi e, soprattutto, che ciò vale indipendentemente dal peso del soggetto.

Kevin Tipton, coordinatore della ricerca, ha ricordato che fino ad oggi i nutrizionisti sportivi hanno ritenuto che, per massimizzare la crescita muscolare, chi solleva pesi non ha bisogno di più di 25 grammi di proteine dopo l’esercizio. E tale raccomandazione era basata su studi che prendevano in considerazione esclusivamente esercizi di sollevamento pesi svolti con le gambe e non esercizi di resistenza che coinvolgono tutto il corpo.

«Per raccomandare la giusta quantità di proteine – ha detto il dottor Tipton – dobbiamo considerare la richiesta specifica imposta dall’esercizio, indipendentemente dal peso dell’atleta. E questo vale solo per i giovani sportivi di sesso maschile come quelli osservati nello studio. Le esigenze di altre tipologie di soggetti potrebbero essere molto diverse».

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