Che la ripresa economica dipenda anche dalla salute
I paesi europei rientrano tra quelli più affermati del mercato globale del fitness e del wellness e l’edizione 2015 del Global Report effettuato dall’IHRSA non ha potuto che confermarne l’andamento positivo, registrato nel corso di tutto il 2014.
L’Europa si posiziona in cima alla classifica mondiale per quanto riguarda il suo fatturato annuo, che tocca i 35 miliardi di dollari (il giro d'affari annuale complessivo del mercato globale del fitness supera di poco gli 84 miliardi di dollari). Sul territorio europeo sono dislocati ben 51.299 club (a livello globale le strutture sono 183.919), verso i quali confluiscono quotidianamente i quasi 48 milioni di iscritti (a livello globale la totalità dei soci sfiora quasi i 145 milioni).
Andando a osservare nello specifico i dati relativi ai singoli paesi europei, si nota facilmente come le nazioni con l’andamento migliore siano la Germania e il Regno Unito. La Germania, secondo il Deutscher Sportstudio Verband, vanta 9 milioni di iscritti, 8.026 club e un fatturato annuale di oltre 6 miliardi di dollari. Il Regno Unito, invece, secondo la Leisure Database Company, vanta poco più di 8 milioni di iscritti, 6.112 club e un fatturato annuale di quasi 7 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda il Regno Unito, gli ultimi anni non sono stati facili, ma i club britannici hanno cercato di risollevarsi e in alcuni casi sono stati lanciati progetti ambiziosi. Un esempio è quello di Fitness First che, tra il 2010 e il 2011, ha venduto 91 centri fitness europei e ha deciso di modernizzare le proprie strutture per aprirsi a un target di clienti più elevato. Un’ulteriore testimonianza è quella della Virgin Active, la quale ha venduto 9 club e ha annunciato di voler realizzare un investimento di 165 milioni di dollari nei prossimi tre anni al fine di rinnovare il target dei propri centri.
E l’Italia? L’Italia, nella classifica dei paesi europei, si piazza al secondo posto (quindi davanti al Regno Unito) per quanto riguarda il numero dei club dislocati lungo tutta la penisola, che nello specifico risultano essere 6.500. Per quanto riguarda il fatturato, corrispondente a poco meno di 3 miliardi di dollari annui, e il numero di iscritti, corrispondente a poco più di 4 milioni di soci, l’Italia si piazza invece al quinto posto della classifica europea.
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