Articoli sportivi, un mercato da 13 miliardi di euro

Articoli sportivi
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A cura della Redazione
Lunedì, Febbraio 13, 2023
Assorport ha presentato i dati emersi dalla sua analisi del comparto che appare in forte ripresa e destinato a crescere ulteriormente, nonostante le incognite ancora presenti, fotografando le maggiori tendenze.

L’industria degli articoli sportivi nel 2021 ha generato un giro d’affari complessivo pari a 13 miliardi di euro. È quanto emerge dall’analisi condotta da Assosport - Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi – che in Italia rappresenta 130 aziende, 300 marchi e 12.000 addetti – presentata lo scorso 26 gennaio in occasione dell’assemblea generale  annuale. Un dato che indica, rispetto al 2020 fortemente penalizzato dalla pandemia, una crescita superiore al 15%. E secondo le previsioni, la filiera dovrebbe continuare a crescere al ritmo del 4,77%, un tasso superiore al benchmark nazionale, pari al 3,06%. Un quadro incoraggiante, seppur in continuo divenire a causa delle imprevedibili dinamiche che caratterizzano oggi la nostra società.

In primo luogo, questi dati rispecchiano la progressiva e costante ripresa delle attività nel post Covid, ma anche e soprattutto un nuovo atteggiamento dei consumatori, innescato proprio dall’emergenza sanitaria che, involontariamente, ha fatto scoprire (e riscoprire) attività un tempo considerate “di nicchia” e oggi molto in voga, generando, di conseguenza, un incremento delle vendite di abbigliamento e accessoristica dedicati. Il 2021 è stato, ad esempio, l’anno dell’outdoor, trend proseguito anche nel 2022 che, a sua volta, ha segnato il ritorno in grande stile degli sport invernali, fortemente penalizzati dai lockdown. Il 2022 ha inoltre coinciso con la definitiva consacrazione del padel, trasformatosi da “sport del momento” a vero e proprio “fenomeno di costume”. Secondo l’Osservatorio di Banca Ifis, supportato da Assosport, gli italiani che giocano a padel sarebbero circa un milione (+500% rispetto al 2019) utilizzando i 6.000 campi dislocati su tutto il territorio nazionale. Positivi anche i dati riguardanti il tennis, disciplina che fa registrare 3,1 milioni di praticanti, stabili quelli del settore ciclo, mentre piscine e palestre, che hanno sofferto molto nel biennio 2020-2021, nel 2022 hanno intrapreso il loro lento, ma progressivo, percorso di ripresa.

Il settore conferma inoltre di essere trainante per l’export italiano. Escludendo la flessione fisiologica del 2020 – anno i cui la fase più acuta della pandemia ha provocato il crollo delle vendite di articoli sportivi anche all’estero – nel 2021 e 2022 le esportazioni dei prodotti italiani hanno ripreso a ritmo serrato, con percentuali di crescita significative: +18,5% nel 2021 rispetto al 2020 e + 8,2% nei primi nove mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un valore complessivo che lo scorso settembre si aggirava intorno a 4,5 miliardi di euro. È il segno che gli scambi sono ripartiti con convinzione, al netto delle criticità connesse al nodo approvvigionamento, purtroppo non ancora sciolto. Il principale mercato di sbocco resta quello degli  Stati Uniti, seguito da Francia, Germania, Svizzera e Spagna. Per quanto concerne il mercato nazionale, a reggere meglio il contraccolpo della crisi ad oggi sono state le grandi catene, mentre gli indipendenti fanno più fatica a riprendersi anche a causa delle nuove incognite che l’impennata dei costi e l’inflazione hanno posto sul piatto della bilancia.

 

 

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