Cristiano Ronaldo, noto anche per il suo stile di vita incentrato sull’efficienza fi
Un recente studio, condotto congiuntamente da ricercatori portoghesi e olandesi, rispettivamente dell'Università di Lisbona e della Technical University di Deft, ha testato la qualità dell'aria all’interno dei fitness club.
La ricerca, i cui risultati sono stati sulla rivista Building and Environment, ha monitorato 11 club di Lisbona posizionando, nelle sale destinate alle attività di gruppo e nell’area cardio-istotonica, appositi strumenti che verificano la qualità dell'aria rilevando la presenza di sostanze inquinanti. Il rilevamento è stato effettuato per due ore consecutive nella fascia oraria di maggiore affluenza, ovvero nel tardo pomeriggio/sera.
Sono stati riscontrati livelli elevati di polveri in sospensione, di formaldeide (presente anche in prodotti impiegati per le pulizie) e di biossido di carbonio, con concentrazioni superiori agli standard più accreditati per la qualità dell'aria indoor e nelle sale corsi è stato rilevato il livello più alto di anidride carbonica. Ma il dato più preoccupante è riconducibile all’individuazione di livelli elevati per quanto concerne la concentrazione di polveri e formaldeide in quanto l'esposizione a queste sostanze chimiche è associata ad asma e problemi respiratori. E quando ci si allena si respira più intensamente, inalando più sostanze inquinanti rispetto a quando si è a riposo.
Una nuova scusa per non frequentare un fitness club ed evitare l’esercizio fisico?
Assolutamente no. Semplicemente un monito per gli operatori che devono prestare grande attenzione all’aria che si respira nei loro centri.