Il decreto del Ministero dell'Interno del 13 agos
Autore:
Redazione
Venerdì, Febbraio 28, 2020
In risposta ai provvedimenti che, nell’ambito dell’attuale emergenza sanitaria, stabiliscono l’apertura o la chiusura di fitness club e centri sportivi, l’Associazione si rivolge alle Istituzione per chiedere la riapertura di tali strutture affinché il settore non collassi.
Alla luce delle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria dettata dalla diffusione del Coronavirus, ANIF - Eurowellness dirama il comunicato a sostegno del settore che ha innanzitutto inviato al Presidente della Regione Lombardia, agli Assessori allo Sport, al Wellfare, allo Sviluppo Economico, al Bilancio e ai Sindaci.
Il comunicato, che riportiamo di seguito nella sua interezza, esprime l'estrema preoccupazione nei confronti dei provvedimenti attuati – a livello sia regionale sia nazionale – in merito alle aperture e chiusure, non uniformi, di centri sportivi, fitness club e piscine. Tale preoccupazione, come si legge nel comunicato, riguarda la sostenibilità delle imprese coinvolte e dei loro numerosi lavoratori che impiegano.
Milano, 27 Febbraio 2020
Oggetto: provvedimenti Corona Virus
ANIF rappresenta, nelle diverse Regioni, i centri sportivi, fitness e wellness, piscine e campi da gioco affiliati al CONI a livello nazionale, un settore che complessivamente, nella sola Regione Lombardia, conta migliaia di società e associazioni sportive in cui lavorano direttamente più di 100.000 collaboratori, senza contare l’indotto, e che ogni giorno accolgono migliaia di frequentatori/tesserati affiliati agli Enti di Promozione Sportiva che praticano esercizio fisico per prepararsi a varie discipline sportive, per migliorare il proprio stato di salute nei di casi malattie metaboliche e per mantenere un ideale stato di forma fisica e salute generale.
Siamo a rappresentare con questa comunicazione l’estrema preoccupazione alla luce dei provvedimenti di carattere regionale e nazionale sul tema “apertura/chiusura centri sportivi pubblici e privati, palestre e piscine”e l’estrema difficoltà che abbiamo verso i nostri associati, ai quali non siamo in grado di fornire indicazioni uniformi, nei diversi territori regionali e a volte in comuni limitrofi.
Vi informiamo inoltre che i centri sportivi non potranno onorare a breve, per gli impianti fermi, gli impegni con i propri collaboratori che lavorano nelle società e associazioni sportive. Il settore impegna migliaia di persone (dai bagnini agli istruttori di nuoto, agli istruttori di sala fitness e corsi di ginnastica, agli addetti all’accoglienza e alla manutenzione) e sono a rischio molti posti di lavoro, essendo l’attività chiusa come da ordinanze.
Si tratta di Cittadini che irrimediabilmente si troveranno in una condizione di difficoltà economica rilevante. Tale situazione si ripercuoterà con effetti a cascata sugli altri settori del mondo del lavoro, contribuendo al rallentamento dell’economia generale.
Sottolineiamo inoltre l’apporto economico diretto e indiretto che il nostro settore fornisce al welfare sociale e alle aziende, oltre a garantire l’importante tutela del patrimonio impiantisco pubblico comunale e regionale attraverso la gestione diretta degli impianti sportivi.
Siamo per questi motivi estremamente sorpresi da come il nostro settore sia stato penalizzato rispetto ad altri con le medesime caratteristiche di aggregazione quali ristoranti, bar, centri commerciali che, invece, non hanno subito i nostri stessi impedimenti.
Richiediamo dunque la possibilità di valutare, da lunedì 2 marzo 2020, la riapertura totale dei centri sportivi pubblici e privati ai tesserati, anche con eventuali precauzioni tecniche/comportamentali concordate con la vostra Amministrazione, attraverso protocolli standard, armonizzando la situazione nelle differenti Regioni.
Siamo naturalmente a disposizione per ogni e qualsivoglia elemento informativo e per esporre una serie di iniziative per il sostegno e la ripresa del nostro settore.
Cordiali Saluti
Massimo Cicognani
Vice Presidente ANIF Nazionale
