Il British Journal of Sports Medicine ha recentemente pubblicato i risultati emersi da una ricerca condotta all’Università di Camberra che ha classificato le discipline maggiormente benefiche per la salute mentale degli u
Un recente studio condotto in Svezia, presso l’Istituto universitario di medicina Karolinska di Stoccolma, ha fornito ulteriori spiegazioni scientifiche circa gli effetti benefici dell’esercizio fisico sulla forma fisica e sulla salute.
È ormai scientificamente assodato, e universalmente riconosciuto, che l’attività motoria migliori le prestazioni fisiche complessive e al tempo stesso riduca significativamente i rischi di contrarre diverse malattie, comprese quelle cardiovascolari. Tuttavia, i meccanismi biologici che sottendono a questo fenomeno sono stati per lungo tempo poco chiari e i ricercatori dell’Ateneo scandinavo avrebbero scoperto che l’esercizio fisico ha realmente il potere di modificare la forma e il funzionamento dei nostro geni, alterando il DNA.
«L’allenamento aerobico – he detto la coordinatrice dello studio Malene Lindholm al New York Times – è alla portata di tutti e dà luogo a cambiamenti che interessano il modo in cui utilizziamo i nostri geni, un’alterazione che rende i nostri muscoli più efficaci e sani, migliorando significativamente la qualità della nostra vita».
Lo studio ha osservato un campione composto da 23 giovani di entrambi i sessi in buona salute che per tre mesi hanno rispettato un programma d’allenamento svolto in bicicletta, pedalando con una sola gamba, in modo che quella non utilizzata fungesse da controllo per evidenziare il comportamento dei geni in assenza di esercizio fisico. Come prevedibile, al termine della sperimentazione la gamba utilizzata ha fatto registrare miglioramenti evidenti del tono e della resistenza muscolare, non rilevati in quella a riposo.
I ricercatori, attraverso le più avanzate analisi genomiche, sono riusciti a individuare, seppur parzialmente, i cambiamenti avvenuti a livello cellulare, stabilendo che l’attività motoria ha la capacità di modificare i modelli di metilazione del genoma delle cellule muscolari, alterando le proteine espresse da questi geni, influenzando le risposte fisiologiche in altre parti del corpo. La larga maggioranza di questi geni ha effetti sul metabolismo dell’energia, sulla risposta insulinica e sul processo infiammatorio che avviene nei muscoli (regolandone l’efficienza).
La dottoressa Lindholm ha aggiunto che ora bisogna cercare di capire se questi cambiamenti permangono sospendendo l’attività motoria e al tempo stesso valutare l’effetto delle diverse tipologie d’allenamento sui nostri geni, annunciando nuovi studi al riguardo.