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La Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP) 2009-2010 – presentata lo scorso 13 dicembre dal Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi presso l’Auditorium del Ministero – rappresenta una componente essenziale del ciclo di pianificazione, programmazione e valutazione del Servizio Sanitario Nazionale e al tempo stesso fornisce un’informativa periodica – al Parlamento e ai cittadini – sullo stato di salute della popolazione e sull’attuazione delle politiche sanitarie.
L’edizione riguardante il biennio 2009-2010 è il risultato di un lavoro cospicuo al quale hanno collaborato circa 300 specialisti tra i quali figurano, solo per citarne alcuni, ricercatori e dirigenti del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e delle Università.
Dalla Relazione emerge che la popolazione residente in Italia continua a crescere – superando per la prima vota i 60 milioni di abitanti – e a invecchiare (oggi gli over 65 rappresentano il 20,3% della popolazione). Questo trend di invecchiamento è attribuibile sia all’incremento della speranza di vita – che pone l’Italia tra i primi in Europa (78,8 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne) – sia alla progressiva riduzione della mortalità che dal 1980 si è quasi dimezzata.
Nello scenario demografico analizzato nella Relazione emerge che le malattie del sistema circolatorio e i tumori continuano a essere le principali cause di morbilità e mortalità, pur registrandosi importanti miglioramenti epidemiologici ascrivibili non solo al progresso dei trattamenti medico-chirurgici, ma anche all’adozione di stili di vita più salutari, grazie alle campagne di prevenzione primaria che hanno accresciuto nella popolazione la consapevolezza dell’importanza degli interventi di tipo preventivo. La mortalità per malattie del sistema circolatorio si è ridotta, dal 1980, di circa il 60% sia per gli uomini sia per le donne, mentre la mortalità per tumori, a partire dagli anni Novanta, è diminuita circa del 20% fra gli uomini e del 10% fra le donne.
La Relazione affronta anche le problematiche inerenti il rapporto tra ambiente e salute, gli stili di vita, nonché gli aspetti relativi al determinante relativo alle condizioni socio-economiche che, dopo l’età, costituisce il singolo determinante maggiormente riconducibile alle differenze di salute in una popolazione. Più volte l’Unione Europea ha evidenziato la necessità di adottare misure per contrastare le disuguaglianze nella salute con un approccio di tutela ad ampio raggio, che coinvolga non solo le politiche sanitarie, ma tutte le politiche.
Per approfondire e prendere visione delle tavole statistiche visita il sito dedicato alla relazione:
