Mercato del fitness spagnolo: prevista forte crescita

Ragazza con manubri
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A cura della Redazione
Giovedì, Ottobre 28, 2021
Il recente rapporto “Prospettive del mercato del fitness in Spagna” fornisce incoraggianti previsioni sul futuro del settore in terra iberica, prevedendo che il 2021 si chiuderà con un incremento del fatturato complessivo pari al 24%.

Il rapporto “Prospettive del mercato del fitness in Spagna”, recentemente pubblicato da BDO – società spagnola specializzata in servizi professionali e attiva in tutto il mondo – fornisce incoraggianti previsioni sul futuro del settore in terra iberica, prevedendo che il 2021 si chiuderà con un incremento del fatturato complessivo pari a circa il 24%. Un dato comunicato dal 72% dai club interpellati, il cui 6% prevede invece di chiudere l’anno in corso con un calo degli introiti.

La prima edizione dello studio condotto da BDO non lasciava minimamente presagire che il mercato del fitness spagnolo fosse in procinto di cambiare completamente. La seconda edizione indica invece un’accelerazione delle tendenze radicatesi con l’emergenza sanitaria, ovvero la digitalizzazione, la sostenibilità e le opportunità dei fondi europei Next Generation che hanno provocato un cambiamento dei servizi offerti dai centri fitness. Il 30% dei club interpellati ha assicurato che se potrà accedere agli aiuti economici europei, li destinerà alla trasformazione digitale della propria organizzazione aziendale, il 25% per la modernizzazione infrastrutturale e un altro 25% allo sviluppo di nuovi  modelli di business.

Lo studio conferma che il settore, anche in Spagna, si è evoluto, dirigendosi verso l’online, l’omicanalità, l’outdoor e l’home fitness, facendo inoltre registrare un’accelerazione del processo di concentrazione, già in atto prima dell’esplosione della pandemia e testimoniato da fusioni, acquisizioni e dall’ingresso nel mercato di fondi d’investimento.

L’industria del fitness spagnola – composta prevalentemente da centri sportivi municipali, gestiti direttamente o appaltati, ma anche da catene private, palestre di quartiere e associazioni sportive – nel 2020, a causa della pandemia, ha visto svanire circa il 40% delle entrate, risultando uno dei settori maggiormente colpiti, in tutti i suoi segmenti. Il sondaggio DBO, che ha coinvolto circa 40 dei principali gestori di centri sportivi spagnoli, rende inoltre noto che i centri municipali gestiti in concessione e le boutique hanno resistito meglio all’impatto della crisi.

Infine, il 92% dei professionisti interpellati ha rivelato che l’emergenza Covid-19 ha avuto un impatto molto negativo sulla propria attività e che nel 2021 le cose sono migliorate significativamente.

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