Ritrovare la fiducia
Quando usciremo dalla crisi? Tutti, in questi mesi, ce lo stiamo domandando. Gli ottimisti sostengono che la ripresa c’è già. I pessimisti che ne avremo per altri due anni. In proposito, sono significativi i risultati di un sondaggio realizzato da Demos & Pi per Confindustria allo scopo di misurare la percezione della crisi e la fiducia delle imprese. L’indagine ha coinvolto un campione di 620 imprenditori e 2.206 persone, rappresentative della popolazione italiana dai 15 anni in su. Intervistate sulla fine della crisi, le imprese hanno risposto in maggioranza (30,8%) che ci vorranno ancora due anni. Più pessimista la percezione delle persone: secondo il 39,8%, per rivedere la ripresa dovrà passare ancora più tempo. Il pessimismo emerso dal sondaggio di Confindustria contrasta però con le stime del Fondo Monetario Internazionale, i cui esperti sostengono che in Italia sia già in atto una ripresa, anche se modesta e fragile. Ma c’è un altro dato importante che merita di essere evidenziato: secondo il 46,4% delle aziende, il fattore di successo oggi più decisivo è dato dalla qualità del prodotto, ritenuta molto più importante del prezzo (19,4%) e del contenuto tecnologico (11,7%).
Questi dati rendono opportune alcune riflessioni. La sfiducia diffusa nelle possibilità del Sistema Italia di riprendersi dalla recessione – unitamente a una forte disaffezione nei confronti dell’attuale classe dirigente – rischia di ritardare ancor più la timida ripresa intravista dal FMI. Bisogna ritrovare la voglia di investire e rischiare nello sviluppo di nuove idee, prodotti, servizi. La vera partita, poi, si gioca sulla qualità di ciò che si propone molto più che sul prezzo. Un mercato ridimensionato dalla crisi è inevitabilmente più selettivo, rigoroso, premia le imprese capaci di offrire prodotti e servizi di alta qualità. Ciò è quanto mai vero nel nostro settore, troppo spesso danneggiato da un’inutile rincorsa al ribasso dei prezzi. Una cattiva abitudine che ha fatto perdere di vista a molti operatori il vero obiettivo dei club: la soddisfazione del cliente.
Il successo ottenuto dal Forum 2010 di Bologna – che ha visto una nutrita partecipazione di pubblico sia nell’Expo sia nelle sessioni congressuali – ha riportato al centro dell’attenzione proprio questi elementi: il bisogno di fiducia, di formazione, di qualità. E ha permesso di rimettere a fuoco i “fondamentali”: scenari, strategie, sfide. «Credo che l’attuale recessione, al di là delle innegabili difficoltà che crea, sia una grande opportunità piovuta dal cielo. Ora che il numero di iscritti è diminuito, gli operatori si vedono costretti a trovare soluzioni nuove per fidelizzare i soci, e per riuscirci devono inevitabilmente interagire con loro per comprendere ciò che realmente vogliono. È il momento per riconfigurare il nostro prodotto, collaborando anche con i nostri fornitori. Dobbiamo fare quadrato come settore e incominciare a offrire cose che oggi non offriamo.»
Queste parole, pronunciate dal consulente inglese Nic Jarvis nel corso della tavola rotonda internazionale del Forum Congress, esprimono al meglio lo spirito giusto con il quale dobbiamo tutti affrontare le sfide del futuro.