Inizia un nuovo anno…
Inizia un nuovo anno, il terzo alle prese con questa pandemia che sembra non finire mai, anche se finirà. Il nostro settore, tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria, è ancora in difficoltà e il costante martellamento mediatico non lo ha certo aiutato. L’incessante diffusione di notizie negative, presentate in modo sensazionalistico per fare audience, arreca un danno incalcolabile all’economia e alla società del Paese e di certo non rassicura le tante persone che non hanno ancora ripreso a frequentare fitness club, centri sportivi e piscine. Queste strutture – che giocano un ruolo chiave per la salute, e non solo fisica, di tanti italiani – sono inoltre state ingiustamente dipinte come pericolose sul piano dei contagi, anche se autorevoli studi condotti in ambito internazionale hanno dimostrato esattamente il contrario. È sufficiente citare l’indagine condotta da EuropeActive in collaborazione con ukactive, l’Università Re Juan Carlos e la Sheffield Hallam University, dalla quale emerge che nel corso del 2021 – per la precisone nei dieci mesi compresi tra gennaio e ottobre – su un campione di 185,5 milioni di visite ai centri fitness di 9 paesi dell’Unione Europea sono stati rilevati appena 0,98 casi di contagio da COVID-19 ogni 100.000 visite. Un dato irrisorio che dimostra la serietà con la quale gli operatori hanno rispettato le misure di scurezza per assicurare un servizio essenziale per il benessere e la salute della popolazione. Un dato che smentisce la presunta, e tanto pubblicizzata, pericolosità degli impianti in cui si fa fitness e sport. E a tutto ciò va aggiunto che l’impegno per rispettare con scrupolo le misure di sicurezza ha finora avuto un costo economico molto elevato, che va ad aggiungersi alla pesante diminuzione degli introiti – causate dalla latitanza di tanti iscritti – e all’esorbitante aumento dei costi energetici.
Nel corso dell’ultimo difficile anno, dal nostro osservatorio abbiamo potuto rilevare che il settore ha eroicamente resistito all’assedio, continuando a combattere, mostrando addirittura fiducia nel futuro.
Ma questa fiducia, arrivati a questo punto, deve avere un riscontro: il Governo non può più ignorare il nostro comparto, deve riconoscerne l’importanza sul piano sia economico, sia sociale, sostenendolo con aiuti concreti e immediati. Altrimenti per fitness club, centri sportivi e piscine – e per tutto l’indotto – saranno guai seri che, inevitabilmente, si ripercuoteranno sul sistema Paese.
La speranza è che con la primavera, ormai vicina, la situazione si normalizzi ulteriormente e che i club si riempiano di nuovo, consentendo agli operatori di cogliere le opportunità che l’ormai indissolubile legame tra esercizio fisico e salute mette a disposizione. A tale riguardo, vi suggerisco di leggere con attenzione il focus con il quale abbiamo raccolto la testimonianza di sei operatori che, da anni, interpretano con convinzione e professionalità l’esercizio fisico inteso innanzitutto come strumento per migliorare la qualità della vita.
Roberto Maestrami