La palestra Mustakì è sorta all’interno del centro sociale – occupato e autogestito – Cloro Rosso di Taranto nell’ambito del progetto “palestre popolari” per offrire a tutti, giovani e non, uno strumento per sottrarsi all’alienazione e all’isolamento culturale e sociale che caratterizzano un quartiere “difficile” della Città dei due mari.
La struttura, accessibile a prezzi molto contenuti, consente di svolgere attività fisica per imparare a prendersi cura del proprio benessere e al tempo ottenere i benefici dello sport, aggregazione e integrazione in primis.
Il progetto, come ha spiegato Fabrizio Deidda, attivista del centro sociale tarantino, è nato per garantire a tutti, ma principalmente alle classi sociali più svantaggiate, l’accesso all’attività fisica. Si tratta, di fatto, di un’associazione no profit in quanto in due anni di attività il bilancio è stato pari a zero, sfiorando in certi momenti il passivo.
«Le palestre popolari – ha spiegato Fabrizio Deidda – fungono da dispositivo anticrisi, garantiscono il diritto allo sport per tutti sulla base di un eguale accesso al servizio, svincolato dall’obbiettivo del mero guadagno».
La palestra popolare Mustakì ha inoltre aderito alla campagna “Gioco anch’io”, nata dalla discussione e dal confronto avvenuto ad Ancona nel corso del meeting nazionale delle palestre popolari. L’iniziativa parte con la raccolta di firme per chiedere al Coni e alle federazioni sportive di abrogare le norme che limitano la possibilità dei migranti, e dei loro figli nati in Italia, di praticare sport a livello agonistico.