Riforma dello sport e lavoro sportivo: qualche considerazione

Campo sportivo
Autore: 
Guido Martinelli
Lunedì, Luglio 25, 2022
La riforma dello sport e il lavoro sportivo meritano qualche riflessione per immaginare i possibili scenari futuri sul piano normativo.

Proviamo a fare qualche considerazione più meditata sulla riforma dello sport e sul lavoro sportivo per punti, vedendo i vari scenari.


A) Causa crisi politica, non succede nulla. Il 31 agosto entra in vigore il decreto 39 e il 31 dicembre il 36 nel testo approvato con ministro Spadafora. Mi sembra che questa sia l’eventualità che tutti vorrebbero evitare per le conseguenze economiche che vi sarebbero sul movimento e che gli stessi autori di quel testo avendo lavorato al correttivo, dimostrano di voler modificare.
B) Rinviare l’entrata in vigore del decreto 36 di un paio di anni. Questa, che da un certo punto di vista sarebbe la soluzione politicamente più semplice e maggiormente condivisa da una parte del mondo dello sport, ha invece importanti controindicazioni che provo ad elencare:

  1. potrebbe scadere il termine di due anni previsto dalla legge delega per l’approvazione dei decreti correttivi imponendo di ricominciare tutto da zero;

  2. rimarrebbe comunque in vigore l’art 5 della legge n. 86/19 che indica l’esistenza di un unico lavoratore sportivo che potrà operare in un settore professionistico o dilettantistico. Ma se è una unica figura di lavoratore e per l’atleta professionista si presume la subordinazione come si potrà arrivare a diversa qualificazione per l’atleta dilettante?

  3. 37 sentenze della cassazione emesse tra dicembre 2021 e gennaio di quest’anno hanno statuito che non si possa applicare la disciplina agevolata sui compensi sportivi di cui all’art 67 tuir a tutti gli istruttori che operano professionalmente nello sport intendendo come tali tutti quelli che ci lavorano in via principale anche se non esclusiva. Gli effetti di questi pronunciamenti sarebbero peggiori della entrata in vigore del l’attuale 36. Si rischia quindi costantemente un accertamento;

  4. l’avvenuta consapevolezza sindacale che esiste una categoria di lavoratori che ha bisogno di tutele che fino ad oggi non ha avuto. Questo produrrà un aumento della conflittualità nei centri sportivi.

 
C) Approvare il correttivo. I tempi sono stretti, ma volere è potere. Siamo proprio certi che non valga la pena di provarci? Facciamo che lo sport abbia la maturità e la coscienza per proseguire nella strada delle riforme, migliorandola ma non annullandola.
Detto questo, non posso che fermarmi qui. Al decisore politico, come si diceva al tempo del Covid, trarre le conseguenze.

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