Riforma dello Sport: eventuale rinvio solo per migliorarla

Locandina Convegno ANIF
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A cura della Redazione
Lunedì, Dicembre 12, 2022
L’ultimo convegno nazionale ANIF, tenutosi a Roma lo scorso 5 dicembre, ha portato l’attenzione sull’entrata in vigore della riforma dello sport, sottolineandone l’importanza fondamentale per il comparto.

L’ultimo convegno nazionale ANIF, tenutosi a Roma lo scorso 5 dicembre come ultima tappa del tour italiano organizzato dall’Associazione che rappresenta e tutela i fitness club e i centri sportivi italiani, ha focalizzato l’attenzione sull’entrata in vigore della riforma dello sport prevista per l’1 gennaio, sottolineando che la conferma dell’impianto normativo così come è stato concepito è fondamentale, anche a fronte di uno slittamento necessario per chiarire alcuni aspetti. Non ci sono ancora certezze sulla possibile procrastinazione, ma la sensazione che ci sarà è emersa nel corso del convegno tenutosi nella sala stampa dello Stadio Olimpico.

Ha aperto i lavori Giampaolo Duregon, presidente ANIF, sottolineando i molteplici aspetti positivi della riforma e alcuni correttivi necessari: «Sono necessari alcuni interventi di correzione, come l’innalzamento della soglia da 18 a 30 ore settimanali per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa degli sportivi. E mi sento di confermare la prossima instaurazione di un tavolo di lavoro con il MEF e con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la redazione di un vademecum applicativo circa i punti essenziali della Riforma».

 

       sala stampa Stadio Olimpico

 

Al Convegno avrebbe dovuto partecipare anche il Ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi, ma un problema fisico gli ha impedito di essere presente. Al suo posto è intervenuto Massimiliano Atelli, capo di Gabinetto dello stesso dicastero che nel suo intervento ha spiegato lo status attuale della legge: «Comprendo che ci sia molta attesa da parte dell’intero comparto per questo punto d’arrivo e nuovo punto di partenza per l’universo sportivo dilettantistico. È attualmente in corso un approfondito ragionamento, senza ancora un effettivo punto di maturazione. La norma è stata approvata da un Parlamento diverso da quello recentemente insediatosi e quindi un’eventuale riflessione aggiuntiva sulla Riforma non porterà a riscrivere il testo, ma solo a individuare eventuali possibili miglioramenti».

Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia e delle Finanze, è stato ancor più  netto: “La riforma dello sport è una norma in grado di definire, per un intero settore nevralgico come quello sportivo, un assetto definitivo, con particolare attenzione ai vari aspetti civilistici che ha introdotto, specialmente per quanto concerne i rapporti di lavoro autonomo e subordinato per ASD e SSD. In realtà, questa riforma dello sport rappresenta quasi una anticipazione della riforma fiscale che verrà».

Vito Cozzoli, AD di Sport e Salute, ha sottolineato il lungo e complesso iter di approvazione della riforma, ribadendo che «è necessario un adeguamento strutturale giuslavoristico di un settore con poche tutele rispetto ad altri comparti e attività produttive italiane. Sport e Salute ha risposto con prontezza all’emergenza pandemica riconoscendo adeguati sostegni ai collaboratori sportivi. E ANIF si è trasformata in interlocutore delle istituzioni, specialmente in occasione della stesura del testo del decreto correttivo approvato. Lo sport di base, comparto che produce investimenti e posti di lavoro, ha bisogno di questa riforma, sinonimo di crescita per l’intero settore».

È quindi intervenuto l’on. Daniela Sbrollini, uno dei primi politici a credere nella Riforma dello Sport, tanto da averne avviato l’iter: «Mi sento parte di un percorso costruito, nel corso degli anni, in stretta sinergia con ANIF. È necessario che la riforma entri in vigore il prima possibile, anche per evitare controlli e ispezioni da parte dell’Agenzia delle entrate. Presenterò alcuni emendamenti alla legge di bilancio attualmente in discussione alla Camera riguardanti i crediti d’imposta per gli investimenti effettuati da ASD e SSD in campagne pubblicitarie, crediti d’imposta per il caro energia e per le spese sostenute per l’istallazione di impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili».

Il presidente del CSI Vittorio Bosio, il primo sostenitore dello schema societario basato sulle società sportive lucrative, ha sottolineato un aspetto: «Sarà importante apportare eventuali miglioramenti selettivi della riforma, ma ben ponderati, senza generare confusione con modifiche istantanee e non verificate. La riforma deve entrare in vigore per metter fine all’annosa questione dei controlli, delle verifiche e dei relativi contenziosi che ASD e SSD stanno attualmente subendo a causa dell’incertezza relativa all’applicazione della riforma stessa».

Infine, Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha evidenziato il cospicuo lavoro intrapreso da ANIF in sinergia con il dicastero di sua competenza, a partire dal periodo pandemico: «Il settore sportivo è stato eccessivamente invisibile sino all’approvazione della riforma in oggetto, segnatamente per quanto concerne i lavoratori sportivi. Ora va apportata una revisione alla norma. Abbiamo già preso contatti con il Ministero dell’Economia e delle finanze per l’instaurazione di un tavolo di lavoro ad hoc per analizzare le migliori vie da intraprendere per una rapida partenza della riforma. Per quanto riguarda il problema relativo all’INAIL, ho contattato il direttore dello stesso Istituto per arginare le problematiche attuali con le ADS e SSD».

 

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