Il "Pacchetto Sport", ovvero i 22 provvedimenti per la riforma dello sport recentemente approvati dalla Finanziaria 2018, come noto hanno recepito i punti fondamentali della proposta di legge sullo sport dilettantistico di ANIF-Eurowellness  
La disciplina sulla tutela sanitaria delle attività sportive, fortemente innovata l'anno scorso con il cosiddetto decreto Balduzzi, è stata oggetto di numerose rivisitazioni successive che ne rendono, tutt'ora, non facile l'applicazione sotto numerosi profili. Avremo modo di parlare, nei prossimi numeri della rivista Il Nuovo Club, dei numerosi punti tutt'ora irrisolti della parte relativa all'obbligo dei defibrillatori, che diventeranno obbligatori a partire dal mese di febbraio 2016. Ora, però, concentriamoci, sul tema che è stato oggetto dell'impegno che la competente commissione parlamentare ha chiesto al Governo il cui atto di indirizzo rendiamo disponibile in formato PDF.
Il problema che viene sollevato è molto sentito allâinterno degli impianti sportivi. Infatti, il semplice tesseramento dell'iscritto al corso ad una Federazione sportiva nazionale o ad un ente di promozione sportiva connota questa attività come sportiva non agonistica e impone la richiesta contestuale al tesseramento della certificazione di idoneità generica alla pratica sportiva.
Se e ove, invece, il medesimo corso venisse gestito senza tesseramento da un soggetto estraneo all'ordinamento sportivo tale attività rientrerebbe tra quelle ludico-motorie senza obbligo di certificato. Disparità evidentemente priva di logica sulla quale, giustamente, i Deputati hanno chiesto al Governo di porre rimedio