Legge sullo sport dilettantistico: passi avanti

Legge sullo sport dilettantistico: passi avanti big
Autore: 
ANIF-Eurowellness
Mercoledì, Giugno 10, 2015
In occasione del Convegno Nazionale di ANIF-Eurowellness, svoltosi lo scorso 29 maggio nell’ambito dell’edizione 2015 di RiminiWellness, il Presidente ANIF Giampaolo Duregon ha fatto il punto sui progressi del disegno di legge sul quale lavora da più di un anno

Circa 150 proprietari e gestori di fitness club e centri sportivi hanno partecipato al Convegno Nazionale di ANIF-Eurowellness svoltosi lo scorso 29 maggio nell’ambito dell’edizione 2015 di RiminiWellness. L’evento, intitolato Una Riforma per lo Sport Dilettantistico, è stato animato dagli interventi di ospiti di spicco come Luca Businaro, presidente di Confindustria Federvarie, Assosport e FESI (Federation of the European Sporting Goods Industry), Nathalie Smeeman, direttore esecutivo Europe Active, e Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym.

La Riforma possibile per lo sport dilettantistico

Particolare attenzione è stata prestata alla Riforma per lo sport dilettantistico sulla quale il Presidente ANIF Giampaolo Duregon (nella foto) sta lavorando con impegno da più di un anno per configurare una normativa che da un lato sciolga i nodi ancora irrisolti sul piano interpretativo di alcune norme emanate dalla Legge 289 (art. 90) del 2002, e dall’altro ridisegni un quadro legislativo aderente alle profonde modificazioni strutturali che nell’ultimo decennio hanno interessato il mondo delle imprese sportive e la domanda di sport.

Duregon ha ribadito il suo impegno per continuare a giocare un ruolo determinante in questo processo legislativo che potrebbe cambiare radicalmente il modo di fare impresa nel settore grazie a una legge che introdurrebbe, accanto alla AS e alla SSD, un terzo tipo di “status giuridico” societario: la società sportiva dilettantistica ordinaria. Una nuova soluzione che consentirebbe al settore di uscire dall’incertezza ancora esistente sul piano legislativo nella definizione della linea di demarcazione tra “profit” e “no profit”. Come già ricordato, questo disegno di legge prefigura, a fronte della divisione degli utili, una tassazione sul 50% dell’imponibile, un’aliquota iva sulle entrate relative alle quote pagate dai frequentatori dei centri fitness/sportivi per attività istituzionali pari al 10% e una contribuzione previdenziale per i collaboratori sempre del 10%.

I timori del Governo

Duregon ha inizialmente fatto il punto sui progressi compiuti dal disegno di legge nell’iter parlamentare e sulle criticità emerse nel corso dei contatti avuti con le componenti governative impegnate nella Riforma dello Sport Dilettantistico, chiarendo che il primo nodo è rappresentato dal lavoro. Il progetto, per la prima volta, propone contributi al 10% per i contratti di compenso sportivo e amministrativo, sottolineando la necessità di dare un futuro ai collaboratori, ritenendo che sia ciò che è possibile fare, pur con grande sacrificio gestionale, in questo momento. Ha quindi ricordato che un altro punto delicato è rappresentato dal timore da parte del Governo che la legge possa indurre molte società sportive attualmente commerciali a inquadrarsi in questo nuovo settore facendo perdere allo Stato l’attuale introito fiscale. Ha inoltre sottolineato che i membri del governo coinvolti non sembrano al momento voler considerare l’effetto positivo, ben più rilevante per le casse dello Stato, che sarebbe prodotto dalla (molto più probabile) trasformazione di un’importante quota delle attuali Società Sportive Dilettantistiche nelle future Società Sportive Dilettantistiche Ordinarie che genererebbero un introito stimato pari a circa un miliardo e mezzo di euro a fronte di qualche milione di euro che lo Stato perderebbe a causa dell’ipotizzato passaggio delle Società Commerciali a questo nuovo inquadramento.

Con la nuova legge si avrebbero tre possibilità per la gestione dei centri sportivi: Società Sportive Dilettantistiche e Associazioni Sportive Dilettantistiche nel sistema CONI: per i centri sportivi che intendono dedicarsi alle finalità dilettantistiche (con maggiori oneri e impegni) senza divisioni di utili e con tutte le attuali agevolazioni; Società Sportive Dilettantistiche Ordinarie (con gli stessi maggiori oneri e impegni delle precedenti) nel sistema CONI, con divisione di utili e con agevolazioni notevolmente ridotte; Società Commerciali (attualmente meno dell’uno per cento dei centri sportivi) che non vogliono avere l’onere vincolante (scuole di sport, gare e trasferte, agonismo, impianti con parametri CONI, assoggettamento ai regolamenti Federali...) di essere Società Dilettantistiche CONI.

La parola agli esponenti del mondo industriale e associativo

Il convegno è quindi proseguito con gli attesi interventi degli esponenti del mondo industriale e associativo che hanno offerto il loro contributo di esperienze nel mondo dello sport maturate in ambito europeo. Luca Businaro si è soffermato sulle interessanti opportunità che i rapporti internazionali potranno offrire a tutta la filiera dello sport, centri sportivi compresi, grazie anche al protocollo d’intesa firmato da ANIF con Assosport; Nathalie Smeeman e Angelo Desidera, delegato del Presidente di ANIF all’interno di EuropeActive, hanno illustrato l’area di competenza istituzionale di EuropeActive e il ruolo di ANIF all’interno dell’organismo, sottolineando le interessanti prospettive che si aprono nell’area dei contributi CE previsti per le attività sportive grazie all’alto valore che queste assumono sul piano sociale e salutistico. Hanno inoltre menzionato la creazione di un albo dei tecnici riconosciuti in ambito CE; Nerio Alessandri ha richiamato l’attenzione sul ruolo che la società sportiva è chiamata a svolgere alla luce delle importanti novità che introdurrà la nuova riforma dello sport, sottolineando che l’imprenditore dovrà necessariamente fare una scelta sul piano operativo: continuare a operare nel ristretto ambito delle società senza scopo di lucro o fare un salto di qualità determinante nel settore dell’impresa per cogliere le opportunità che questa è in grado di offrire sul piano della crescita economica e dello sviluppo del settore.

È quindi intervenuto Enrico Carmagnani, Presidente CSI di Genova e membro della Commissione Nazionale Fitness CSI-ANIF, che ha illustrato i nuovi importanti obiettivi che verranno conseguiti nel corso dell’anno grazie al proficuo protocollo d’intesa ANIF-CSI anche nell’ambito della formazione.

Gli interventi conclusivi

Ha quindi preso la parola Alberto Succi, consulente legale ANIF e curatore dell’articolato normativo, che ha analizzato alcuni casi di verifiche fiscali e d’ispezioni sul lavoro con una relazione molto utile, sul piano gestionale, per una società sportiva. Luca Ercolani, esperto di social media marketing, ha sottolineato quanto sia importante per le AS/SSD investire sul “content marketing” illustrando inoltre il corretto utilizzo del web. I lavori si sono conclusi con gli interventi di Andrea Biondi, Presidente Acquanetwork, e Marco Tornatore, general manager di Aqquatix, con un’interessante relazione sul tema “Novità nel mondo degli sport e delle strutture acquatiche”.

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