inizia una nuova epoca
Da qualche anno a questa parte non si fa altro che parlare della recessione economica che soffoca l’economia mondiale e di una ripresa che si fa attendere. Ho la netta sensazione che qualcosa sia cambiato per sempre, che sia giunto il momento di liberarsi del rimpianto dei i bei tempi che, così come li avevamo conosciuti, con tutta probabilità non torneranno più. C’è una sfida da raccogliere, subito: assecondare il cambiamento in atto, adattarsi con darwiniano istinto di sopravvivenza al nuovo che avanza. Il vento è cambiato e, volenti o nolenti, bisogna regolare le vele per non andare alla deriva.
In questo numero potrete leggere la seconda parte di un Oltre la siepe ancora una volta molto stimolante che, tra tante riflessioni che rimettono tutto in discussione, ne riporta anche una di Einstein. Il buon Albert sosteneva che chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e i suoi disagi non fa altro che inibire il proprio talento e dà maggior valore ai problemi che alle loro soluzioni. Condivido in pieno questa posizione – come dare torto a un genio di questo calibro? – e vedo con piacere che molti operatori del nostro settore – come potrete leggere nell’inchiesta che analizza l’evoluzione in atto nel mercato del fitness – stanno mettendo in campo energie, idee e, soprattutto, la capacità di cambiare, di adottare nuovi schemi, innanzitutto mentali. Dalle loro testimonianze emerge un quadro decisamente positivo, a dimostrazione che la motivazione e l’atteggiamento mentale giusto pagano, anche in momenti delicati come quello attuale.
Vi segnalo inoltre l’interessante articolo di Francesco Muzzarelli il cui tema – la resilienza – non potrebbe essere più attuale in un periodo come quello che stiamo vivendo. La resilienza, ossia la capacità di resistere e reagire positivamente a stress e difficoltà, è una risorsa psicologica che può essere potenziata attraverso un adeguato esercizio e la giusta predisposizione d’animo. Dunque non scoraggiamoci e continuiamo a fare le cose bene, con la stessa passione che ci ha sempre animati. Magari traendo ispirazione da un’altra grande mente che Muzzarelli cita nel suo articolo, ovvero Winston Churchill, il quale sosteneva che ci sono tre grandi cose al mondo: gli oceani, le montagne e una persona motivata.