USA, è guerra all'obesità

USA, è guerra all’obesità big
Il programma di lotta all'obesità condotta da Regina Benjamin, Surgeon General del governo americano

Negli Stati Uniti l’obesità rappresenta ormai un killer più temibile del tabacco. Regina Benjamin, Surgeon General del governo americano, è più che mai determinata a contrastare questa epidemia. Cambiando le abitudini alimentari delle persone e convincendole a fare più attività fisica

Negli Stati Uniti, due terzi degli adulti e un bambino su tre sono sovrappeso o obesi. Fra il 1980 e il 2008, il numero di adulti obesi è più che raddoppiato (dal 15 al 34%), mentre la percentuale di bambini e adolescenti obesi è addirittura più che triplicata (dal 5 al 17%).» Questi dati allarmanti sulla vera e propria “epidemia” che sta interessando gli Usa – e, anche se in misura inferiore, la generalità dei paesi occidentali – sono riportati in un documento del governo americano intitolato Vision for a Healthy and Fit Nation. L’autrice è la dottoressa Regina Benjamin, che in qualità di Surgeon General del governo degli Stati Uniti è a capo dei servizi sanitari pubblici e rappresenta il principale portavoce dell’esecutivo in materia di salute pubblica. Convinta sostenitrice della necessità di promuovere uno stile di vita più attivo per contrastare l’emergenza “obesità”, la dottoressa Benjamin è stata invitata a parlare in occasione dell’ultima edizione del congresso annuale dell’IHRSA. Nel corso dei suoi trent’anni di vita, l’associazione di Boston – che ha sempre riconosciuto nel fitness uno strumento essenziale per la tutela della salute – ha spesso coinvolto personalità di rilievo allo scopo di veicolare con più efficacia il proprio messaggio. Quest’anno, la presenza di una figura chiave come Regina Benjamin, ha ribadito l’importanza di sviluppare il dialogo e la collaborazione fra il settore dei fitness club e il governo nella risoluzione dei problemi più urgenti. Un modello che dovrebbe essere seguito con maggiore determinazione anche in Europa. Italia compresa.

Una vocazione per la salute pubblica

Subito dopo avere ricevuto l’incarico dal presidente Barack Obama nel 2009, Regina Benjamin ha sottolineato che la sua passione per la salute pubblica ha radici profonde che affondano nella sua storia familiare. Il fratello è infatti morto di complicazioni legate al virus HIV a soli 44 anni, mentre la madre, accanita fumatrice, ha perso una lunga lotta contro il cancro. Il suo impegno l’ha condotta non solo a ottenere prestigiosi riconoscimenti, ma anche a fondare la Bayou La Batre Rural Health Clinic in Alabama nel 1990. In questa struttura ha accolto numerosi pazienti che non avevano la sufficiente copertura assicurativa o che non erano comunque in grado di pagare le cure ricevute.

«Gli americani – ha dichiarato in uno dei suoi primi discorsi pubblici – saranno più disposti a cambiare le cattive abitudini solo se avranno la consapevolezza di poter ottenere in cambio qualcosa di veramente importante. E conquistare un ottimo stato di salute è senza dubbio un obiettivo ben più motivante del perdere peso o del migliorare la tonicità muscolare.» Se si considera che con oltre 400mila decessi all’anno, l’obesità è oggi per gli Stati Uniti un killer peggiore del tabacco, si capisce come il Surgeon General abbia a disposizione dati alquanto persuasivi sui quali fondare le proprie argomentazioni. Nell’introduzione a Vision for a Health and Fit Nation, la dottoressa Benjamin suggerisce la creazione di “comunità di vicinato” che promuovano scelte alimentari più sane e consapevoli e uno stile di vita che includa l’attività fisica. Tuttavia, affinché questa strada sia praticabile è necessario che i servizi, le strutture e i prodotti che permettono di vivere in modo più sano siano accessibili a tutti: «I bambini dovrebbero giocare e divertirsi in ambienti dotati di parchi, strutture ricreative, strade pedonali e piste ciclabili. Allo stesso tempo, gli alimenti più sani dovrebbero essere accessibili a tutte le fasce di reddito. Se riusciremo a rendere le persone più consapevoli – conclude la Benjamin – nel tempo potremo anche cambiare in modo significativo l’offerta del mercato, innescando un circolo virtuoso.»

L’alleanza con la first lady

Lo scorso febbraio, Regina Benjamin si è unita alla First Lady Michelle Obama e a Kathleen Sebelius (Segretario dello U.S. Department of Health and Human Services) nel lancio di Let’s Move!, un’iniziativa su scala nazionale che si propone di migliorare le abitudini alimentari dei bambini, spingendoli al contempo a fare più movimento. Let’s Move! ha ricevuto il supporto di numerose agenzie governative, medici, produttori di cibi e bevande, scuole e celebrità per fornire ai genitori tutto l’aiuto di cui hanno bisogno per raggiungere questi importanti obiettivi.

Parte integrante dell’iniziativa è stata la firma, da parte del presidente Obama, dello Healthy, Hunger-Free Kids Act nel dicembre 2010. Con questo documento sono stati stanziati i fondi necessari per finanziare i programmi nutrizionali scolastici e facilitare l’accesso agli alimenti più sani da parte dei bambini provenienti da famiglie a basso reddito. Per quanto riguarda l’attività fisica, Let’s Move! offre ai genitori numerosi consigli sui modi più efficaci per spingere i loro figli a giocare in modo “attivo” ogni giorno per almeno un’ora (secondo quanto raccomandato dallo U.S. Centers for Disease Control and Prevention). Il programma promuove anche la costruzione e il miglioramento di parchi giochi e di percorsi pedonali e ciclabili sicuri che colleghino le abitazioni alle scuole, suggerendo l’istituzione di appositi corsi di sport, danza e fitness. Un altro importante tassello è rappresentato dall’iniziativa The President’s Challenge, che invita adulti e bambini a impegnarsi a praticare una regolare attività fisica cinque giorni alla settimana per sei settimane. I partecipanti che completano il percorso e superano un “fitness test” possono vincere il President’s Active Lifestyle Award (PALA).
Infine, attraverso Let’s Move Cities and Towns la First Lady ha richiamato l’attenzione dei sindaci sulla necessità di affrontare e risolvere il problema dell’obesità infantile lavorando anche a livello locale. Il chiaro invito è stato quello di mostrare la necessaria leadership per rafforzare la coesione all’interno delle comunità e facilitare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Il coinvolgimento dei club

Grazie all’ottava edizione di Get Active America! anche i centri sportivi e i fitness club aderenti all’IHRSA hanno avuto l’opportunità di impegnarsi in prima linea nella lotta all’obesità. Nell’arco di un periodo di sei settimane, questi centri hanno potuto offrire il loro appoggio alla First Lady e a Regina Benjamin nel promuovere 30 minuti di attività fisica al giorno per cinque giorni alla settimana. Il programma poteva coinvolgere soci e non soci – ai quali è stata data anche l’opportunità di concorrere al Presidential Active Lifestyle Award – e i club avevano anche la libertà di proporre un percorso di allenamento di propria ideazione. Non solo: i centri partecipanti sono anche stati incoraggiati ad allacciare partnership con scuole, ospedali, cliniche, camere di commercio, ristoranti e amministrazioni locali nell’intento di garantire all’iniziativa la massima diffusione possibile.

“Make it fun”

Oltre che alla convention dell’IHRSA, Regina Benjamin ha partecipato, in qualità di Surgeon General degli Stati Uniti, a molti altri eventi. Uno dei suoi interventi più interessanti si è svolto nel corso del simposio intitolato Active Doctors, Active Patients: The Science and Experience of Exercise, svoltosi nel novembre 2010 a Boston e sponsorizzato dall’Institute for Lifestyle Medicine (ILM). Di fronte a un pubblico composto in prevalenza da medici, personal trainer e wellness coach, la dottoressa Benjamin – che si allena quattro giorni alla settimana su una macchina ellittica – ha sottolineato che l’elemento chiave per convincere un maggior numero di persone a fare attività fisica consiste nel rendere più divertente l’allenamento. E per dimostrare la validità delle proprie argomentazioni, quello stesso pomeriggio ha donato ai partecipanti delle scarpe da ginnastica e li ha condotti a fare una passeggiata all’aria aperta. Un ottimo modo per enfatizzare quanto sia essenziale, e oggi più che mai urgente, passare con rapidità dalle parole ai fatti.

“Vision for a healthy and fit nation”: alcune linee guida

Le linee guida contenute nel documento firmato da Regina Benjamin raccomandano a tutti almeno 150 minuti alla settimana di moderata attività fisica. Nel caso specifico di bambini e adolescenti, si consiglia un’ora di esercizio al giorno non solo per tenere il peso sotto controllo, ma anche per rafforzare le ossa. Per i più giovani, poi, l’aspetto ludico svolge un ruolo fondamentale ai fini del coinvolgimento. È infatti evidente che proporre programmi (spesso noiosi anche per un adulto) che contemplano serie di esercizi da ripetere più volte non funziona quasi mai per un bambino o un teenager. Servono soluzioni più creative e divertenti.
In generale, il documento individua sei azioni chiave da mettere in pratica per adottare uno stile di vita più sano:

1. Migliorare le scelte individuali. Bisogna ridurre il consumo di bevande con zuccheri aggiunti, mangiare più frutta, verdura, cereali integrali, bere più acqua e scegliere alimenti proteici a basso contenuto di grassi. Il tempo trascorso davanti alla televisione non dovrebbe superare le due ore al giorno, e bisognerebbe cercare, in generale, di muoversi di più.

2. Garantire più salute ai bambini. I programmi educativi rivolti ai bambini dovrebbero tenere conto delle raccomandazioni indicate al punto precedente. E i genitori, dal canto loro, dovrebbero essere sensibili a questi aspetti per garantire ai figli una salute migliore.

3. Mettere le scuole in prima linea. Le scuole dovrebbero ovviamente essere in prima linea nell’insegnare comportamenti più salutari legati all’alimentazione e all’attività fisica, proponendo per prime cibi più sani. Quanto all’educazione fisica, si raccomandano 150 minuti alla settimana nelle scuole elementari e 225 minuti alla settimana nelle scuole medie e superiori.

4. Creare ambienti di lavoro più sani. Dal momento che l’obesità riduce la produttività sul lavoro e aumenta i costi a carico del sistema sanitario nazionale, i datori di lavoro stanno diventando più consapevoli di quanto sia importante promuovere la salute anche sul posto di lavoro. Una strada percorribile consiste nell’adottare programmi wellness attraverso i quali incentivare i dipendenti a mangiare in modo più sano e a fare più movimento. Magari frequentando il centro fitness aziendale o un club convenzionato.

5. Mobilitare i medici. I medici sono di norma considerati un’autorevole fonte di informazioni. Per riuscire a cambiare lo stile di vita delle persone, il loro coinvolgimento è fondamentale. I pazienti dovrebbero essere adeguatamente informati sulle regole essenziali da seguire per migliorare la propria salute, così come dovrebbero conoscere il legame fra l’indice di massa corporea e il rischio di sviluppare determinate patologie.

6. Coinvolgere le comunità locali. È necessario creare ambienti che incentivino l’adozione di comportamenti salutari attraverso un più facile accesso alle strutture ricreative, la costruzione e il miglioramento di percorsi pedonali e ciclabili, la limitazione di messaggi pubblicitari che promuovono cibi e bevande a elevato contenuto calorico. I rapporti di vicinato e all’interno delle comunità locali potrebbero svolgere un ruolo chiave nel raggiungimento di questo obiettivo.

Per saperne di più: www.surgeongeneral.gov - www.LetsMove.gov

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