In occasione della recente prese

Il “Plenary meeting” della “Piattaforma d’azione europea per l’alimentazione, l’attività fisica e la salute” dell’Unione Europea, si è svolto lo scorso 9 marzo a Bruxelles, svelando nuovi dati statistici circa le malattie cardiovascolari in Europa.
Nel corso di questo forum che riunisce diverse organizzazioni del Vecchio Continente – dall'industria alimentare alle associazioni di tutela dei consumatori impegnate a contrastare le attuali tendenze nel campo dell'alimentazione e dell'attività fisica – è stato svelato che nel 2015 i casi di patologie cardiovascolari sono stati 6,1 milioni e 1,8 milioni i decessi a essi riconducibili. Circa 49 milioni di cittadini europei, nel corso dello stesso anno, hanno convissuto con tali malattie. Un’emergenza sanitaria che costa all’Unione qualcosa come 210 miliardi di euro all’anno.
I fattori che maggiormente espongono la popolazione al rischio di ammalarsi e di morire sono comportamentali in quanto riconducibili innanzitutto all’alimentazione scorretta i cui effetti nocivi sono amplificati dalla sedentarietà.
Per quanto concerne l’attività motoria, nel corso del recente meeting è stato reso noto che nel corso del 2014 quasi la metà (49,8%) della popolazione europea dai 18 anni in su non ha svolto alcuna forma di esercizio fisico e sport e che solo un terzo (29,9%) ha mediamente dedicato due ore e mezzo alla settimana a qualche forma di attività/esercizio fisico che comprende l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto. La quantità di tempo dedicata all’attività motoria – è stato rivelato – tende a diminuire con l’avanzare dell’età e ad aumentare in modo direttamente proporzionale al livello di istruzione scolastica. Compressivamente, nell’Unione Europea il 40,5% delle persone che hanno studiato di più dedicano almeno due ore e mezzo alla settimana all’attività motoria, contro il 19,2% dei soggetti con un basso livello d’istruzione.
