Che la ripresa economica dipenda anche dalla salute
Negli ultimi anni, all’interno del mondo del fitness, ha cominciato a diffondersi una nuova disciplina: l’Antigravity Yoga.
Ideata da Christopher Harrison, coreografo, ballerino e atleta statunitense, questa pratica nasce dal connubio tra yoga, pilates, ginnastica calistenica, ginnastica acrobatica e gyrokinesis. Effettuata con l’ausilio di un telo fissato sul soffitto, posto a una distanza minima di 15 cm dal pavimento e molto simile a un’amaca, l’Antigravity Yoga sfrutta la possibilità di svincolarsi dalla forza di gravità per effettuare movimenti con fluidità, senza alcun pericolo di traumi e terminando sempre con una fase dedicata totalmente al rilassamento.
Questa disciplina è caratterizzata da diversi livelli di complessità, ma risulta comunque accessibile a tutti. Gli esercizi che vengono effettuati permettono di allenare in modo completo tutte le parti del corpo e sono, come detto in precedenza, esenti dagli effetti della forza di gravità.
In altre parole, tutti gli sforzi muscolari sostenuti durante l’allenamento non vengono compiuti a carico della colonna vertebrale, la quale, al contrario, giova di uno stiramento che elimina tutte le compressioni derivanti alla gravità, tant’è che al termine della sessione le persone risultano più alte di 1-2 cm (ovviamente non è un risultato permanente e ha una brevissima durata). Ulteriori effetti benefici si possono riscontrare anche in termini di un miglioramento del sistema circolatorio e linfatico, oltre che nel rinforzo della muscolatura, nella decompressione delle articolazioni e nella stimolazione della microcircolazione, con un beneficio anche a livello estetico.