CNAL e FSSI: sit-in di protesta a Roma

Giuseppe Conte
Martedì, Gennaio 26, 2021
La Confederazione CNAL e la Federazione Sindacale Sport Italia annunciano che venerdì 29 gennaio gli operatori e i lavoratori del settore dello sport, del fitness e delle piscine saranno a Roma per un sit-in di protesta e per chiedere un incontro con il Governo.

Il segretario generale della Confederazione CNAL, Salvatore Ronghi, e il presidente della Federazione Sindacale Sport Italia, Gerardo Ruberto, hanno annunciato che “venerdì 29 gennaio gli operatori e i lavoratori del settore dello sport, del fitness, delle palestre e delle piscine saranno a Roma, in piazza Montecitorio, per un sit-in di protesta e per chiedere di incontrare un rappresentante del Governo e delle forze politiche perché, a seguito delle norme anti covid, il settore è allo stremo con centinaia di piccole aziende che stanno chiudendo e migliaia di licenziamenti”.

«Il Governo – ha detto Gerardo Ruberto – non tiene in alcuna considerazione il mondo delle attività sportive, ormai chiuse da un anno. Il nostro è un settore che produce lavoro e salute e va considerato come comparto essenziale dell’economia e per la crescita della Nazione. Oltre 160 mila imprese sono paralizzate senza certezze per il futuro e con migliaia di posti di lavoro che si estingueranno definitivamente. I ristori messi in campo dal Governo sono del tutto insufficienti. Chiediamo di poter riprendere in sicurezza, come sempre accertato in sede di verifica, le nostre normali attività, non solo per il ruolo sociale delle nostre imprese, ma soprattutto per evidenziarne l’efficacia a livello sia preventivo sia terapeutico, fondamentali per la salute e le diverse forme di disabilità».

«I lavoratori della categoria, i personal trainer, gli istruttori, gli assistenti bagnanti, gli addetti alla segreteria, il personale delle pulizie, gli imprenditori del settore – ha sottolineato Salvatore Ronghi – a causa dei vari DPCM, si sono visti negare il diritto al lavoro, e ora migliaia di lavoratori del settore “salute/sport” rischiano il definitivo licenziamento. Chiediamo al Governo di farsi carico del grido di aiuto che proviene da questo fondamentale settore, tutelando le migliaia di strutture sportive, i piccoli imprenditori, i professionisti, i collaboratori di questo settore, che fino ad oggi sono rimasti senza alcuna tutela, non dimenticando la loro valenza a carattere sanitario, sociale ed economico».

La Confederazione CNAL e la Federazione Sindacale Sport Italia chiedono dunque, come parte sociale e rappresentanza, che: venga data identità al settore e che sia riconosciuto come comparto lavorativo; che il Governo, nel prendere decisioni, li convochi nel più breve tempo possibile, per ascoltare le richieste del comparto e salvaguardare le imprese e i lavoratori dello sport, del fitness e delle piscine e di tutte quelle attività volte al miglioramento della salute.

 

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