di redazione
Sporta, ente britannico per le imprese culturali e il tempo libero, ha condotto un sondaggio per verificare l’incidenza del finanziamento, di 140 milioni di sterline e stanziato dal Governo, per la promozione d’iniziative gratuite legate al nuoto. I primi risultati rivelano che, in appena tre mesi, il nuoto libero ha registrato un incremento di praticanti raggiungendo quota 4,4 milioni, inducendo il Dipartimento della Cultura, dei Media e dello Sport a incoraggiare le autorità locali ad aderire all’iniziativa.
Dal sondaggio è emerso un dato interessante che, sostanzialmente, divide le imprese partecipanti in due categorie: quelle che (il 76 per cento) hanno concesso il libero accesso agli over 60, e quelle che (60 per cento) hanno riservato l’ingresso gratuito agli under 16.
La catena di club Impulse Leisure ha fatto sapere di aver duplicato il numero di presenze in vasca, conquistando più di 1.100 ultra sessantenni che hanno approfittato dell’iniziativa facendo registrare circa duemila ingressi al mese.
South Suffolk Leisure ha fatto ancor meglio: nei primi cinque mesi Hadleigh Swimming Pool ha raddoppiato le presenze rispetto al dato medio annuale, mentre il Kingfisher Leisure Centre ha registrato un aumento degli ingressi pari lal’82 per cento rispetto ai suoi standard. Tarcey Copping, direttore esecutivo del South Suffolk Leisure, ha commentato il “lieto evento” dicendo che «in entrambi i centri il numero di frequentanti è aumentato come non succedeva da vent’anni».
Quasi tutte le imprese che hanno aderito all’iniziativa hanno riferito di aver investito i venticinque milioni di sterline erogati dal Governo per sviluppare nuovi progetti legati all’acqua e rinnovare o sostituire le attrezzature “datate”. Craig McAteer, presidente Sporta, ha dichiarato che «il 23 per cento dei clienti ha smesso di praticare nuoto a causa delle insoddisfacenti condizioni igieniche e della scarsa efficienza degli spogliatoi. Abbiamo così deciso di controllare con maggiore attenzione l’impiego dei finanziamenti per il miglioramento di tutti gli ambienti delle strutture interessate».
L’iniziativa ha ottenuto molti consensi, ma non manca una voce fuori dal coro. Steven Chaytor, direttore generale di Tees Active’s, ha mosso la sua critica: «Non è possibile mantenere a lungo certi livelli qualitativi se si consente la fruizione gratuita. Non va dimenticato che per mantenere a norma gli ambienti e offrire un buon servizio ai soci, occorre aumentare il numero di assistenti bagnanti in misura direttamente proporzionale all’aumento dei clienti. Lo stesso vale per gli addetti alle pulizie, per il personale amministrativo, gli addetti alla reception e i prodotti igienizzanti. Paradossalmente, aumentano i costi, ma non le entrate».