Nel corso dell’edizione 2024 della Canada Wide Science Fair è stato premiato con il massimo dei voti il progetto di Evan Budz (nella foto),
Da una recente indagine coordinata da Paolo Menconi, Presidente di IFO, Osservatorio Internazionale del Fitness, in collaborazione con il Politecnico di Milano e la società Egeria, condotta tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, emerge che le palestre italiane prestano molta attenzione alle attrezzature per restare all’avanguardia sul piano tecnico, ma sono carenti su quello della gestione aziendale e dell’utilizzo degli strumenti che migliorano la qualità dei servizi erogati.
Dalle risposte al questionario composto da 57 domande è emerso che il 56,76% del campione non misura la soddisfazione dei propri clienti. Il principale motivo di questo dato negativo sarebbe la conduzione familiare: nell’80,49% dei casi la gestione coincide con la proprietà e mancano competenze specifiche. Inoltre, solo il 15% utilizza software gestionali e per il controllo degli accessi, mentre il 66% non raccoglie e non analizza dati strategici relativi ai clienti. Gli accessi ai club, sia in entrata sia in uscita, sono monitorati solo dal 22%: un’importante occasione persa per conoscere le abitudini dei propri clienti e mettere a punto proposte più mirate.
Questi risultati – ha commentato Paolo Menconi – indicano che nell’industria del fitness esiste un grande potenziale di informazioni che non viene adeguatamente sfruttato. I club sono oggi dotati di attrezzi evoluti, ma non sfruttano al meglio le potenzialità dei software impiegabili per monitorare le abitudini dei clienti e configurare nuove proposte commisurate alle loro esigenze».
I dati emersi indicano inoltre che, nonostante la qualità delle attrezzature e l’elevata preparazione tecnica dello staff, i club registrano un tasso di fidelizzazione medio che oscilla tra il 40 e il 60%, dovendo così acquisire costantemente nuovi iscritti per generare profitti. Per quanto concerne invece le ambizioni per il futuro, il 75,76% desidera una crescita del fatturato, il 78,79% un incremento del numero di clienti e il 60,61% un più alto tasso di fidelizzazione. Purtroppo, però, solo il 36,36% manifesta la volontà di migliorare e acquisire nuove competenze per una più efficace gestione della propria attività. Infine, il 68% del campione sondato ritiene che tra un anno si troverà in una situazione di business migliore rispetto a quella attuale, il 14% nella stessa situazione odierna, mentre il restante 18% dichiara di non saperlo. Dunque nessuno immagina di trovarsi in una situazione peggiore di quella attuale.