La diciottesima edizione di Bibione Beach Fitness, la convention del fitness all’aria aperta più grande d’Europa, si t

Da una recente indagine coordinata da Paolo Menconi, Presidente di IFO, Osservatorio Internazionale del Fitness, in collaborazione con il Politecnico di Milano e la società Egeria, condotta tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, emerge che le palestre italiane prestano molta attenzione alle attrezzature per restare all’avanguardia sul piano tecnico, ma sono carenti su quello della gestione aziendale e dell’utilizzo degli strumenti che migliorano la qualità dei servizi erogati.
Dalle risposte al questionario composto da 57 domande è emerso che il 56,76% del campione non misura la soddisfazione dei propri clienti. Il principale motivo di questo dato negativo sarebbe la conduzione familiare: nell’80,49% dei casi la gestione coincide con la proprietà e mancano competenze specifiche. Inoltre, solo il 15% utilizza software gestionali e per il controllo degli accessi, mentre il 66% non raccoglie e non analizza dati strategici relativi ai clienti. Gli accessi ai club, sia in entrata sia in uscita, sono monitorati solo dal 22%: un’importante occasione persa per conoscere le abitudini dei propri clienti e mettere a punto proposte più mirate.
Questi risultati – ha commentato Paolo Menconi – indicano che nell’industria del fitness esiste un grande potenziale di informazioni che non viene adeguatamente sfruttato. I club sono oggi dotati di attrezzi evoluti, ma non sfruttano al meglio le potenzialità dei software impiegabili per monitorare le abitudini dei clienti e configurare nuove proposte commisurate alle loro esigenze».
I dati emersi indicano inoltre che, nonostante la qualità delle attrezzature e l’elevata preparazione tecnica dello staff, i club registrano un tasso di fidelizzazione medio che oscilla tra il 40 e il 60%, dovendo così acquisire costantemente nuovi iscritti per generare profitti. Per quanto concerne invece le ambizioni per il futuro, il 75,76% desidera una crescita del fatturato, il 78,79% un incremento del numero di clienti e il 60,61% un più alto tasso di fidelizzazione. Purtroppo, però, solo il 36,36% manifesta la volontà di migliorare e acquisire nuove competenze per una più efficace gestione della propria attività. Infine, il 68% del campione sondato ritiene che tra un anno si troverà in una situazione di business migliore rispetto a quella attuale, il 14% nella stessa situazione odierna, mentre il restante 18% dichiara di non saperlo. Dunque nessuno immagina di trovarsi in una situazione peggiore di quella attuale.
