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La Guardia di Finanza di Novara ha recentemente portato a termine l’operazione denominata “Music in Black” che ha consentito di individuare 126 esercizi – tra i quali figurano centri commerciali, negozi, farmacie e centri fitness – che diffondevano abusivamente musica tutelata dal diritto d’autore. Gli oltre 100 indagati dalla Procura della Repubblica di Novara – nell'ambito di una più ampia operazione che ha interessato tutto il territorio nazionale – rischiano l’accusa di violazione dell’art. 171 della Legge 633/1941 che prevede fino a un anno di reclusione.
Le sanzioni amministrative conseguenti all’applicazione dell’art. 174 bis, per alcuni degli esercizi individuati, arriveranno a superare i 30mila euro.
Le Fiamme Gialle hanno scoperto un network “pirata” che consentiva alla propria clientela, protetta dall’anonimato, di diffondere musica tutelata da diritti d’autore senza pagare le licenze alla SIAE e alla SCF.
I militari hanno ricordato che per poter diffondere nel proprio esercizio commerciale brani musicali tutelati, qualunque sia la sorgente utilizzata, occorre acquisire una specifica licenza concessa dalla Siae e dalla Società Consortile Fonografici nel caso s’intenda utilizzare i brani tutelati da quest’ultima. «Per le superfici commerciali più grandi – hanno spiegato i vertici della Guardia di Finanza di Novara – la regolare licenza per diffondere in pubblico un sottofondo musicale di qualità può costare anche diverse migliaia di euro all’anno».
I militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato gli elaboratori presenti presso gli esercizi commerciali oggetto delle indagini, riuscendo così a ricostruire con esattezza il numero e la tipologia di contenuti musicali diffusi all’interno dei singoli esercizi commerciali. Il provider pirata novarese ha commesso reati connessi alla violazione dei diritti d’autore per la quale è prevista l’applicazione di una sanzione pecuniaria che può superare i 700.000 euro e di pesanti sanzioni accessorie tra le quali rientrano, solo per citarne alcune, l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito, nonché il divieto di pubblicizzare beni e servizi fino a un anno.
