Cristiano Ronaldo, noto anche per il suo stile di vita incentrato sull’efficienza fi
Corpore sano per una mens sana. A ribaltare Ia locuzione latina è uno studio condotto dalla Johns Hopkins University e la University of California, secondo cui i chili in eccesso incidono negativamente sul funzionamento del cervello: maggiore è il sovrappeso, minore è l’attività mentale e l’afflusso di sangue che irrora il cervello, il che potrebbe spiegare perché l'obesità è legata al rischio di Alzheimer.
La ricerca, pubblicata sul ‘Journal of Alzheimer's Disease’,ha coinvolto 17.721 persone di un’età compresa tra i 18 e i 94 anni, sottoposte a oltre 35mila scansioni cerebrali per misurare l’attività e il flusso sanguigno al cervello. Dallo studio e dall’analisi dei dati raccolti, i ricercatori hanno scoperto che, all’aumentare del peso corporeo, il flusso sanguigno al cervello si riduce, e così l’attività cerebrale, in particolar modo nelle aree critiche associate a memoria e apprendimento, come ippocampo e lobi parietali. Un campo, conclude lo studio, da approfondire, sia per interventi volti al benessere dell’individuo, sia per campagne di prevenzione legate all’Alzheimer.