Andrea Abodi
Active Lives Survey, indagine recentemente promossa da Sport England per fotografare lo status quo inerente attività motoria, esercizio fisico e sport nel Regno Unito, svela che le preferenze e le abitudini dei sudditi della Regina al riguardo stanno cambiando, e che solo il 61,8% della popolazione svolge qualche forma di attività fisica.
Questo approfondito studio - che rientra nelle iniziative attuate dal Governo e da Sport England per promuovere uno stile di vita fisicamente attivo e sano tra la popolazione - ha consentito di suddividere la popolazione in tre macro categorie di soggetti, ovvero "inattivi", "abbastanza attivi" e "attivi", mostrando significativi dislivelli in termini di quantità di attività motoria svolta, legati principalmente alle condizioni socio-economiche e all'età.
Per quanto concerne le tipologie di attività svolte, è stato rilevato un calo degno di nota delle attività tradizionali come nuoto, sport di squadra, sport della racchetta e ciclismo in favore di discipline più recenti come sport d'avventura e interval training, in particolar modo HIIT e circuit training.
Ipsos-Mori, nota società britannica specializzata in analisi e ricerche dio mercato, ha sondato, tramite corrispondenza cartacea e via web, un campione rappresentativo della popolazione composto da soggetti dai 16 anni in su per rilevare l'atteggiamento (grado di partecipazione, frequenza e quantità) nei confronti dell'attività fisica e sportiva e di attività motorie quali camminata, utilizzo della bicicletta, danza e ballo. I risultati del sondaggio sono stati presentati il 22 marzo scorso e si riferiscono al periodo compreso tra novembre 2016 e novembre 2017
Livelli di attività motoria svolta
I tre livelli di attività motoria in cui sono stati suddivisi i rispondenti sono i seguenti:
- Inattivo: meno di 30 minuti di attività motoria alla settimana (11,5 milioni di persone, corrispondenti al 25,7%);
- Abbastanza attivo: 30-149 minuti di attività motoria alla settimana (5,6 milioni di persone, corrispondenti al 12,5%);
- Attivo: almeno 150 minuti di attività motoria alla settimana (27,7 milioni di persone, corrispondenti al 61,8%).
L'appartenenza a una delle tre fasce è legata a vari fattori, tra i quali spiccano le caratteristiche socio-economiche e l'età, mentre il genere non influisce in modo significativo (gli uomini tendono a essere leggermente più attivi rispetto alle donne, per l'esattezza 64% contro il 60%).
Osservando il fattore socio-economico, si nota che le persone disoccupate da lungo tempo o che non hanno mai lavorato tendono a essere più sedentari e meno propensi a diventare fisicamente attivi. I soggetti che ricoprono ruoli manageriali, amministrativi, e più in generale "intellettuali", hanno, per contro, meno probabilità di essere inattivi e una maggiore propensione a muoversi.
In generale, i livelli di sedentarietà aumentano con l'avanzare dell'età e l'incremento più marcato si registra nelle fasce d'età 75-84 anni e over 85, passando dal 48% al 71%. Analogamente, il livello di attività mostra un sensibile decremento nelle fasce d'età 65-74 e 75-84 anni, passando dal 57% al 37%, per arrivare al 18% negli over 85. Per quanto riguarda i giovani, i più attivi risultano essere i soggetti di età compresa tra 16 e 24 anni (75%), che sono anche i meno inattivi (16%).
©SportEngland
Le attività svolte dai più attivi
I cittadini britannici che svolgono almeno 150 minuti di attività motoria alla settimana praticano le seguenti attività/discipline:
- Camminata leisure, che comprende passeggiate con il cane, escursioni e nordic walking (18,6 milioni di persone);
- Camminata travel, ovvero camminate di almeno 10 minuti continuativi (14,5 milioni di persone, un incremento di 423.000 soggetti rispetto all'anno precedente);
- Fitness, più precisamente una combinazione di attività svolte in palestra utilizzando attrezzi/pesi liberi e frequentando corsi (13,2 milioni di persone, nello specifico 6,5 milioni partecipano ad attività di gruppo, 2,4 milioni svolgono interval training sotto forma di circuiti e HIIT, con un incremento pari a 518.000 soggetti rispetto all'anno precedente);
- Corsa, atletica e sport vari, inclusi jogging, corsa, triathlon, corsa a ostacoli, pentathlon moderno, atletica leggera (7 milioni di persone);
- Ciclismo leisure, categoria nella quale le attività di riferimento sono BMX, mountain bike, ciclismo su strada, utilizzo di cyclette, indoor cycling e competizioni (5 milioni di persone, con un decremento pari a -93.000 soggetti rispetto all'anno precedente);
- Nuoto, ovvero le attività natatorie svolte indoor, outdoor e in acque aperte (4,6 milioni di persone, con un decremento pari a -283.000 soggetti rispetto all'anno precedente);
- Sport di squadra, che includono, ad esempio, calcio, cricket, rugby, netball, basket, basket in carrozzina, hockey, pallavolo, baseball, softball, pallamano (3,2 milioni di persone, anche in questo caso il decremento è molto netto, pari a -231.000 soggetti rispetto all'anno precedente);
- Ciclismo travel, categoria che comprende anche i lavoratori pendolari che si muovono in bici (3,2 milioni di persone);
- Sport d'avventura, tra i quali figurano arrampicata, parkour, speleologia, parapendio, deltaplano (2,6 milioni di persone, con un forte incremento pari a +337.000 soggetti rispetto all'anno precedente);
- Sport da racchetta, ovvero tennis, badminton, squash, racketball, tennis da tavolo (2,4 milioni di persone, con un calo pari a -107.000 soggetti rispetto all'anno precedente).
Per maggiori informazioni: Active Lives – Sport England