Fitness e sostenibilità, le città più green dove fare attività fisica

Campagna Reebok
Autore: 
A cura della Redazione
Mercoledì, Luglio 7, 2021
La pandemia ha reso i consumatori sempre più consapevoli dell'impatto ambientale che abbiamo quando acquistiamo prodotti, rendendo la sostenibilità uno dei temi più importanti. Un nuovo studio condotto dal brand Reebok, in particolare, classifica le città di tutto il mondo in base ai livelli di sostenibilità per quanto riguarda fitness e moda, e rivela quali sono le migliori metropoli in cui vivere per praticare attività fisica eco-friendly, considerando, tra gli altri aspetti, la percentuale di utilizzo della bici, il numero di sentieri per escursioni e jogging, il numero di ore di luce solare, le migliori attrezzature da palestra per ridurre le emissioni di carbonio.

La pandemia ha reso i consumatori sempre più consapevoli dell'impatto ambientale che si genera quando acquistiamo nuovi prodotti, tanto che la sostenibilità oggi è uno dei temi più importanti, con oltre 340.000 le ricerche a livello globale effettuate ogni mese. Ad esempio, una ricerca di Deloitte ha rivelato che il 43% dei consumatori sceglie attivamente i marchi da acquistare sulla base dei loro valori ambientali. Quanti sono, dunque, gli utenti realmente attenti all'ambiente oggi? A stilare una classifica ci ha pensato il noto brand Reebok che valuta le città di tutto il mondo in base ai livelli di sostenibilità per quanto riguarda fitness e moda, e rivela quali sono le migliori metropoli in cui vivere per praticare attività fisica eco-friendly, considerando, tra gli altri aspetti, la percentuale di utilizzo della bici, il numero di sentieri per escursioni e jogging, il numero di ore di luce solare, le migliori attrezzature da palestra a basse emissioni di carbonio.

Per quanto riguarda la moda, l'Unione Europea ha prodotto, nel 2018, oltre 2,35 milioni di tonnellate di rifiuti che senza dubbio hanno avuto un impatto ambientale negativo. È quindi fondamentale, come consumatori, prendere decisioni più eco-consapevoli quando si tratta di decidere cosa acquistare.
L'artista di moda, Akvilė Les, ha affermato che dovremmo concentrarci sulla “qualità rispetto alla quantità. È importante informarsi e tenersi informati. C'è un sacco di greenwashing - un termine coniato di recente dalla stampa - quando le aziende lanciano parole come 'verde' e 'sostenibile' a destra e a manca ma non riescono a fornire i dati a sostegno di tali affermazioni".

A conti fatti - e considerando parametri come le tonnellate di rifiuti tessili l'anno, la spesa totale della città in vestiti nuovi ogni anno, le tonnellate di vestiti portati in discarica e quelli riciclati e il volume di ricerca su Google di 31 termini relativi alla moda sostenibile, in cima alla classifica c'è Copenaghe, in Danimarca, che secondo lo studio di Reebok è la città europea più all'avanguardia quando si tratta di moda sostenibile.

 

Le città più green per quanto riguarda la moda e la sostenibilità

Copenaghen, in particolare, si è aggiudicata la cima del podio con il suo 0% dei suoi rifiuti 'fashion' destinati alla discarica e più di 4.420 ricerche mensili sulla moda sostenibile. Seconda classificata, Anversa che ricicla 17.553 tonnellate di rifiuti tessili ogni anno, equivalenti al 97,36% di tutti i rifiuti legati alla moda prodotti in città. Dublino segue quindi in terza posizione, grazie alla conversione di tutti i rifiuti nel recupero di energia. Un buon risultato, ma è chiaro che c'è ancora molta strada da fare. “Contribuire alla moda sostenibile è uno stile di vita - sottolinea Kerry Bannigan, fondatore di Conscious Fashion Campaign -. È una decisione consapevole, quella di essere più informati e agire: considerare quante volte si indosserà qualcosa prima di acquistarlo, ad esempio, fare meno acquisti, sostenere i brand etici indipendenti e cercare i marchi in linea con i propri valori, così da fare acquisti, non a caso, ma con uno scopo".

Molto diversa è la classifica legata alle attività fisiche eco-friendly. La pandemia da Covid-19 ha modificato le normali routine di allenamento e di conseguenza i consumatori sono stati costretti a considerare metodi di allenamento più creativi nonché, spesso, più ecologici. Ciclismo, corsa e camminata sono solo alcune delle molte attività che le persone hanno deciso di includere nella loro routine quotidiana per tenersi in forma e in tanti hanno trasformato queste abitudini in nuovi hobby, tanto che si prevede che questa pratica andrà avanti anche al termine della pandemia.
Women's Health UK, in particolare, ha condotto uno studio secondo cui il 72% dei frequentatori di palestre e club non ha intenzione di tornarci, anche a lockdown (si spera) concluso, ma porteranno avanti allenamenti casalinghi e andranno alla ricerca di alternative più ecologiche.

La consapevolezza dell'impatto ambientale delle palestre, in particolare, "è in aumento", spiega la dott.ssa Folusha Oluwajana, Head of Personal Training, Exercise and GP. "Molte palestre hanno una gamma di attrezzature elettriche, illuminazione ad alta potenza e aria condizionata, e molte sono ora aperte 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Gli allenamenti ecosostenibili, invece, sono gratuiti e spesso possono essere eseguiti vicino a casa, oltre a fornire i benefici per la salute fisica e mentale derivati dall’aria aperta, nonché dalle scorpacciate di vitamina D in primavera ed estate grazie al sole”.

In base a questi parametri, secondo Reebok è Tokyo ad aggiudicarsi il primo posto come la città più ecologica per allenarsi. Il che non è una sorpresa visto che la città vanta uno dei tassi di criminalità più bassi e oltre 1.500 percorsi per il jogging. Seconda classificata, poi, è Sydney, grazie alle numerose ore di luce solare e ai 1.833 percorsi per la corsa e 323 sentieri escursionistici.

Le città più ecologicf per allenarsi
 

A livello europeo, invece, la medaglia d'oro se la aggiudica Londra, che conta oltre 6.000 percorsi per la corsa e 243 sentieri escursionistici. I londinesi, poi, cercano su Google termini correlati al fitness eco-friendly ben 5.724 volte al mese, inclusi termini di ricerca che riguardano attrezzature e macchinari per il fitness di seconda mano, con un occhio, quindi, al riutilizzo più che all'acquisto spasmodico del nuovo. Medaglia d'argento, quindi, alla super green Copenaghen, dove gli utilizzatori della bicicletta sono il 39,69%, a cui si aggiungono tassi di criminalità e inquinamento inferiori alla media. Amsterdam, infine, è arrivata al terzo posto, con 1500 percorsi jogging e il 45% di ciclisti.

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