Il sempre maggiore successo riscosso dai parchi calistenici, progettati per esercizi a pesi liberi, yoga e allenamenti di gruppo, riflette il crescente desiderio di c
Aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In una parola: flessibile. È questa la palestra del futuro, o per meglio dire, del presente. Se fino a qualche anno fa, infatti, era impensabile pretendere che un’attività, che fosse un supermercato o, appunto, una palestra, fosse aperta non stop, oggi è questo che chiede il pubblico: una disponibilità totale, una flessibilità a 360 gradi, la soluzione migliore per poter conciliare l’allenamento – e perciò il tempo dedicato a sé stessi – con il lavoro e la famiglia. Una domanda, questa sottoposta al mercato, in linea con i ritmi di vita imposti dalla società contemporanea, fatta di orari fluidi e sempre più lunghi, di pause irregolari e brevi nel tempo e, in generale, di un nuovo modo di affrontare la giornata.
Uno studio recente effettuato da Barclays in Inghilterra, infatti, dimostra che il tempo libero è in qualche modo slittato rispetto al passato: un quarto delle persone che lavorano preferirebbe andare al museo la sera (tra le 18:00 e le 23:00), ad esempio, più di una persona su dieci (il 13%) sceglierebbe di andare al cinema in tarda serata (11: 00-5: 00), e quasi uno su cinque (19%) ordinerebbe un take-away dopo l'orario di chiusura (23:00 - 05:00). Se rispondesse a queste mutevoli esigenze, ad esempio, il settore dell'ospitalità britannica potrebbe beneficiare di 6,75 miliardi di sterline in più all'anno in termini di entrate. Per quanto riguarda la Gran Bretagna, le palestre e le società sportive sono state tra le prime attività ad adattarsi rapidamente, con quasi un quinto (18%) degli operatori del settore che si sono attivati per cambiare i loro orari di apertura.
E lo stesso sta accadendo all’estero. Tanto che oggi sono molte le palestre e i club, anche in Italia, che hanno deciso di andare incontro a questa esigenza, offrendo orari di apertura al pubblico sempre più dilatati – a volte, appunto, h24 7su7 – pensati per incontrare le necessità dei frequentatori più abitudinari, ma anche di coloro che hanno tabelle sregolate e per non rinunciare a un po’ di fitness sono disposte ad allenarsi anche la notte.
In un mercato competitivo quanto quello del fitness, del resto, l'evoluzione è fondamentale per rimanere in affari. Il lato positivo è che esistono diverse soluzioni per prolungare gli orari di apertura senza incidere in maniera schiacciante sul budget. Ad esempio, la tecnologia può ridurre la necessità di una forza lavoro attiva 24 ore su 24 e rendere i servizi più accessibili. Sempre nel Regno Unito, secondo la ricerca di Barclays, ad esempio, il 27% delle aziende del settore accoglienza e benessere, fitness club compresi, si è già attivata per un upgrade tecnologico, proprio allo scopo di rendersi più appetibile per questa mutevole clientela. Per quanto riguarda le palestre, le società sportive e gli hotel, ad esempio, 1 lavoratore su 5 (19%) sarebbe più propenso a utilizzare un servizio se questo prevedesse una procedura di check-in / check-out automatica. Ciò suggerisce che le persone sono più inclini a utilizzare i servizi se sanno che saranno disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7.