L’industria italiana dello sport a rapporto

Stralcio copertina Rapporto Sport 2023
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A cura della Redazione
Giovedì, Febbraio 1, 2024
L’Istituto per il Credito Sportivo e Sport e Salute presentano il “Rapporto Sport 2023”, la prima ricerca di sistema sulla dimensione economica dell’industria dello sport, sulla domanda di pratica sportiva, sulle infrastrutture e sull’impatto sociale generato dal settore. Un utile strumento a supporto delle politiche per lo sport.

L’Istituto per il Credito Sportivo e Sport e Salute presentano il Rapporto Sport 2023, la prima ricerca di sistema sul settore sport in base ai criteri dell’unione europea. Un’analisi sulla dimensione economica dell’industria dello sport, sulla domanda di pratica sportiva, sulle infrastrutture e sull’impatto sociale generato dal settore. Un settore che sta recuperando il terreno perduto a causa della pandemia e della successiva crisi energetica, che oggi genera un giro d’affari pari a circa 22 miliardi di euro, contribuendo al PIL nazionale nella misura dell’1,3%. 

L’obiettivo del Rapporto Sport 2023 è evidenziare la rilevanza economica e la capacità di generare benefici sociali addizionali del settore sport, puntando i riflettori sul suo grande potenziale, fungendo da strumento a supporto delle politiche per lo sport che, tramite dati completi e allineati al quadro metodologico raccomandato dalla Commissione europea, fornisce una base informativa di riferimento per la determinazione del valore economico e sociale dell’estesa filiera dell’industria sportiva. Il lavoro consolida la collaborazione fra ICS e Sport e Salute, due attori istituzionali del sistema sport che lavorano per lo sviluppo dei territori e il benessere dei cittadini attraverso la promozione e il sostegno della pratica sportiva, valori riconosciuti anche dalla Costituzione che dal 20 settembre 2023 riconosce, all’art.33, “il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. 

Nel nostro Paese, il settore dello sport ha raggiunto una dimensione economica rilevante, una vera e propria industria che ha importanti ricadute economiche e occupazionali, contando circa 400.000 addetti attivi lungo tutta la filiera, che conta più di 15.000 imprese private e circa 82.000 enti non profit, nei quali sono attivi quasi 900.000 volontari.

Non mancano, comunque, le zone grigie di vulnerabilità determinate dallo stato delle infrastrutture sportive, caratterizzato da importanti problemi di manutenzione e conservazione e dalla disomogenea distribuzione territoriale. Il 44% degli impianti è stato realizzato negli anni Settanta e Ottanta e in gran parte è inefficiente in termini di sostenibilità economica e ambientale. E la pandemia, e la successiva crisi energetica, hanno avuto pesanti ripercussioni sull’equilibrio finanziario di molte strutture sportive, fortemente penalizzate dall’aumento delle bollette di elettricità e gas che, nei picchi massimi delle quotazioni, sono arrivate a incidere fino al 45% dei costi fissi totali. Oggi la sfida principale è rendere più efficiente e capillare la rete delle infrastrutture, favorendo la transizione verde e digitale degli impianti e assegnando priorità d’intervento al Mezzogiorno, nel quale è presente solo il 26% degli impianti nazionali. 

Riqualificare e potenziare il patrimonio edilizio sportivo significherebbe migliorare la fruizione degli impianti e, contestualmente, combattere il tasso di sedentarietà (più di 38 milioni di italiani non pratica sport, solo un quarto della popolazione lo fa in modo continuativo). È necessaria un’azione di sistema per la costruzione di una cultura dello sport, attraverso politiche multisettoriali in un’ottica sinergica tra pubblico e privato. 

Il Rapporto Sport 2023 offre una rappresentazione dell’industria sportiva, evidenziandone la rilevanza economica e la capacità di generare benefici sociali addizionali e misurabili, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

L’84% del valore del mercato italiano dello sport deriva dal suo indotto, a conferma della capacità di questo settore di creare valore. Più di 10 miliardi di euro di PIL generato dallo sport sono prodotti dalle attività strettamente connesse (come la produzione e la vendita di attrezzature e abbigliamento sportivo), altri 8,4 miliardi da comparti connessi in senso lato (come media sportivi, servizi turistici e di trasporto e servizi medici).

Il segmento centrale dell’industria sportiva italiana, che comprende la gestione degli impianti, i fitness club, i centri sportivi e altre attività tra le quali figura l’organizzazione di eventi sportivi, genera un giro d’affari pari a 3,4 miliardi di euro, il 79% del quale è generato da imprese private e il restante 21% da amministrazioni pubbliche e istituzioni private senza fine di lucro.

 

 

Copertina Rapporto Sport 2023

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