L’entrata in vigore dell’obbligo, per le società sportive dilettantistiche e amatoriali, di dotarsi di defibrillatore semiautomatico e al contempo formare il personale abilitato al suo utilizzo, fissato dal cosiddetto “Decreto Balduzzi” per il 20 gennaio 2016, è stato procrastinando di 6 mesi dal decreto dell’11 gennaio 2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 18 gennaio.
Il provvedimento modifica il decreto 24 aprile 2013 “Disciplina della certificazione dell'attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”, fissando il nuovo termine al 20 luglio 2016.
Le ultime settimane sono state caratterizzate da un acceso dibattito tra coloro che sostenevano con convinzione la necessità di un rinvio motivato dal numero troppo esiguo di società e associazioni sportive in regola all'approssimarsi della scadenza e coloro che, invece, reputavano che il ruolo salvavita di questi dispositivi avesse la precedenza su tutto.
Con una nota datata 2 novembre 2015, il Presidente del CONI aveva chiesto al Ministero competente il differimento del termine e una richiesta simile era stata presentata, il 5 gennaio 2016, dall'Assessore del Friuli Venezia Giulia. Evidentemente i due appelli hanno convinto il Ministro circa l'impossibilità che entro il 20 gennaio le attività di formazione rivolte agli operatori del settore sportivo dilettantistico, riguardanti il corretto utilizzo dei defibrillatori semiautomatici, fossero portate a termine.
Il Decreto Balduzzi è dunque stato modificato all'articolo 5, comma 5. Per l’esattezza, il periodo di “30 mesi” è stato sostituito con “36 mesi”, concedendo alle società e alle associazioni sportive dilettantistiche altri 6 mesi per mettersi in regola.