Sedentarietà: l’OMS lancia l’allarme

Uomo sovrappeso mangia sul divano
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A cura della Redazione
Mercoledì, Dicembre 14, 2022
L’Organizzazione Mondiale delle Sanità avverte: se non si fa qualcosa per elevare i livelli di attività fisica, nel mondo quasi 500 milioni di persone, tra il 2020 e 2030, potrebbero contrarre malattie non trasmissibili causate dallo stile di vita.

L’Organizzazione Mondiale delle Sanità (OMS) lancia l’allarme: se non si fa qualcosa per far crescere i livelli di attività fisica, nel mondo quasi 500 milioni di persone, nel decennio compreso tra il 2020 e 2030, potrebbero contrarre malattie non trasmissibili a causa della sedentarietà.

Se non si adotteranno efficaci contromisure, il costo delle cure di questa patologie – che possono essere prevenute semplicemente con il corretto stile di vita – nel 2030 raggiungerà i 300 miliardi di dollari (27 miliardi all’anno). Questo dato, molto preoccupante, emerge dall’ultima edizione del “Global status report on physical activity”, pubblicato lo scorso 19 ottobre dall’OMS e contenente anche i risultati dei rilevamenti effettuati per misurare il livello al quale i governi stanno agendo sul piano delle raccomandazioni per indurre la popolazione, in tutte le fasce d’età e abilità, a svolgere attività fisica. Il rapporto svela che meno della metà dei 194 paesi nei quali sono stati raccolti questi dati ha una politica dell’attività fisica e sottolinea che il settore sanitario dovrebbe dare il proprio contributo per far sì che le politiche e i programmi sanitari che promuovono l'attività fisica siano collegati, e allineati, con i servizi inerenti sport, esercizio fisico, attività ludiche e tempo libero e viceversa. E al tempo stesso richiede spazi outdoor e parchi sicuri in cui camminare, correre, andare in biciletta e più in generale svolgere attività fisica, rendendola accessibile anche nelle comunità svantaggiate e alle persone con disabilità, sia fisiche, sia mentali.

I dati mostrano che, in generale, il progresso nel campo della promozione dell’attività motoria è lento e che, dunque, le nazioni devono accelerare lo sviluppo e l’attuazione di politiche finalizzate all’innalzamento dei livelli di attività fisica e, di conseguenza, alla prevenzione delle patologie non trasmissibili e alla riduzione dei costi, ormai insostenibili, a carico dei sistemi sanitari.

 

 

 

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