Un nuovo modello economico per gli impianti sportivi in Italia

Campo da volley outdoor in periferia
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A cura della Redazione
Venerdì, Maggio 17, 2024
Nel corso dell’audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, il presidente e l’amministratore delegato di Sport e Salute hanno sottolineato l’importanza dell’impiantistica sportiva per il Paese suggerendo un nuovo approccio economico-finanziario.

Alla recente audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, ha preso la parola anche Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, affermando che «è sull'impiantistica che si gioca la partita decisiva poiché rappresenta il presupposto per ogni intervento di politica sportiva». Il presidente della società del Mef costituita nel 2019 ha inoltre sottolineato che per incentivare gli investimenti, anche da parte dei privati, serve un nuovo modello economico-finanziario sull’impiantistica sportiva che vada oltre la fase di realizzazione o rigenerazione, focalizzandosi anche sulla successiva fase di gestione e mantenimento dell’impianto.

E il censimento nazionale degli impianti sportivi, che dovrebbe concludersi entro il 30 giugno prossimo, fornirà una mappa di tutto il territorio, necessaria per realizzare un piano regolatore nazionale dell’impiantistica sportiva. Mezzaroma ha quindi sottolineato che ora è soprattutto necessario un lavoro, il più preciso possibile, svolto dagli enti locali. «La ratio – ha detto – è cercare di recuperare il più possibile impianti già esistenti evitando ulteriore consumo del territorio. Gli investimenti in infrastrutture sportive hanno la capacità di moltiplicare i benefici sociali, attivano processi virtuosi di rivitalizzazione urbana. Gli indicatori – ha aggiunto – mostrano come le azioni di sviluppo nel Mezzogiorno siano in grado di restituire i ritorni più elevati in termini di rapporto costi-benefici. Siamo quindi convinti che, come ha più volte ribadito il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, sull’impiantistica sportiva si giochi una partita davvero decisiva per il nostro Paese».

Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute, ha ricordato che oggi molti impianti sono abbandonati e a rischio degrado e che Sport e Salute sta lavorando all’obiettivo di ridurre la media di durata dei lavori. «È però essenziale – ha detto – non solo finanziare nuovi progetti, ma anche monitorare e mantenere gli impianti esistenti per prevenire situazioni di degrado e per trasformarli in veri presidi di legalità. I luoghi di sport devono rappresentare il segno tangibile della ripartenza e del rilancio dei territori».

 

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