Il British Journal of Sports Medicine ha recentemente pubblicato i risultati emersi da una ricerca condotta all’Università di Camberra che ha classificato le discipline maggiormente benefiche per la salute mentale degli u

Un recente studio condotto all’Università dell’Indiana, i cui risultati sono stati pubblicati dall’Health and Fitness Journal dell’American College of Sports Medicine, ha evidenziato che i dispositivi indossabili per il monitoraggio dell’attività motoria, noti anche in Italia come “fitness tracker”, sono maggiormente efficaci nel motivare le persone a diventare fisicamente attive se il loro utilizzo è associato al wellness coaching, ovvero all’assistenza di un professionista dell’esercizio fisico e del benessere.
I ricercatori hanno indagato, per un periodo di due anni nell’ambito del programma “Ready to Move” promosso dallo stesso ateneo statunitense, tre aspetti del monitoraggio tecnologico dell’esercizio fisico: come si comportano le persone con questi dispositivi; in che modo influenzano il comportamento di chi li utilizza; come possono essere inseriti in un programmi il cui fine è rendere le persone più attive fisicamente.
L’iniziativa “Ready to Move” è rivolta agli studenti dell’Università dell’Indiana che intendono svolgere attività motoria contando sul sostegno dello staff del dipartimento fitness e sport, sostegno consistente in un minimo di 8 sessioni di coaching svolte in un periodo di 10 settimane, ognuna delle quali prevede l’utilizzo del fitness tracker Fitbit per monitorare l’attività svolta e i progressi via via compiuti. Nel corso di queste 10 settimane, i coach aiutano i partecipanti a stabilire il numero di passi che desiderano compiere nell’arco della giornata, utilizzando Fitbit per monitorare tale attività e per incrementare gradualmente la distanza coperta ogni giorno.
Lo studio ha rilevato che il 93% dei 173 partecipanti ha raggiunto i propri obiettivi in termini di attività motoria svolta e miglioramento del proprio stato di forma e di salute. Grazie all’utilizzo del fitness tracker associato al coaching, il 90% del campione osservato al termine del periodo nel corso del quale ha beneficiato dell’assistenza di un professionista ha continuato a muoversi per restare in forma e in salute.
«Riteniamo che da questo studio sia emerso che le persone che utilizzano un dispositivo per il monitoraggio dell’attività motoria abbiano bisogno del sostegno di un professionista dell’esercizio fisico e della salute. Abbiamo rilevato che la combinazione della componente tecnologica con quella umana consente di ottenere ottimi risultati in termini di motivazione e costanza. Dotare una persona di un dispositivo di questo tipo e l’assistenza di qualcuno che le insegna come utilizzarlo è una soluzione che funziona».
È questo il commento di Carol Kennedy-Armbruster, docente del dipartimento di chinesiologia della Scuola di Salute Pubblica dell’Università dell’Indiana, co-autrice dello studio.
