Arnold Schwarzenegger
L'Università di Sydney ha recentemente condotto uno studio clinico su un campione composto da persone anziane ad alto rischio di ammalarsi di Alzheimer a causa di un deterioramento cognitivo lieve, scoprendo che sei mesi di allenamento della forza può contribuire a proteggere le aree del cervello particolarmente vulnerabili a questa diffusa patologia neurodegenerativa per addirittura un anno. Il deterioramento cognitivo lieve – che comporta un declino della memoria e di altre capacità di pensiero, lasciando generalmente intatte le capacità della vita quotidiana – è uno dei maggiori fattori di rischio per la demenza.
Alle persone coinvolte nello studio è stato assegnato, in modo casuale, uno di questi tre compiti, da svolgere per sei mesi: allenamento cerebrale co l’utilizzo di un computer; allenamento della forza; allenamento cerebrale con l’utilizzo di un computer associato all’allenamento della forza. L'attività svolta in palestra (appena 90 minuti alla settimana spalmati su 2 o 3 sessioni supervisionate da un trainer) ha complessivamente prodotto i benefici maggiori sul piano delle prestazioni cognitive, fungendo da fattore protettivo nei confronti della degenerazione in specifiche sotto-regioni dell'ippocampo, struttura cerebrale complessa che svolge un ruolo importante nell'apprendimento e nella memoria.
L'allenamento della forza ha stimolato le sotto-regioni dell'ippocampo più vulnerabili al morbo di Alzheimer e nel gruppo di controllo, composto da coloro che non hanno svolto tale attività, queste aree si sono ridotte del 3-4% nei 18 mesi dello studio (6 di sperimentazione e 12 di osservazione), mentre in coloro che l’hanno svolta tale riduzione è stata solo dell'1-2% (e del tutto assente in altre aree).
Per giungere a tali conclusioni, i ricercatori hanno sottoposto i partecipanti a risonanze magnetiche durante tutto l’anno e mezzo di studio e analizzando le immagini ottenute hanno potuto quantificare, grazie ai recenti progressi di tale tecnologia diagnostica, i cambiamenti avvenuti nelle sotto-regioni all'interno dell'ippocampo, il fulcro della memoria del cervello.