Nel corso della recente conferenza internazionale sull’Ictus, tenuta dall’American Stroke Association, sono stati presentati i risultati di una meta-analisi di 13 studi condotti su un campione complessivamente composto da 735 individui

Il British Journal of Sports Medicine ha recentemente pubblicato i risultati emersi da una ricerca condotta all’Università di Camberra che ha classificato le discipline maggiormente benefiche per la salute mentale degli ultra cinquantenni. I ricercatori dell’Ateneo australiano hanno mostrato, ancora una volta, che l’attività motoria spontanea, l’esercizio fisico e lo sport giocano un ruolo fondamentale per ridurre significativamente i rischi di ammalarsi di demenza e contrarre altre malattie neurodegenerative, così come per migliorare l’umore e favorire lo sviluppo di nuovi neuroni.
Si tratta più esattamente della sintesi dei risultati emersi da 39 recenti studi che ha preso in considerazione due categorie di attività: aerobiche (corsa, camminata veloce, ciclismo ecc.) e per la forza (allenamento con i pesi, gli attrezzi isotonici e a corpo libero). Da questa approfondita analisi, è emerso che le attività aerobiche producono i maggiori benefici per le funzioni cognitive del cervello, migliorando la capacità di ragionare, comprendere idee, imparare, fare collegamenti, usare la creatività. Tutti questi importanti benefici sono inoltre prodotti da yoga e tai chi. E i ricercatori australiani hanno sottolineato che il tai chi è alla portata di tutti, anche delle persone con deficit fisici, dunque ideale per preservare l’efficienza mentale a qualsiasi età.
L’allenamento per lo sviluppo della forza ha gli effetti più evidenti per il potenziamento della memoria e più in generale l’attività motoria stimola la divisione dei neuroni – in special modo nell'ippocampo, l’area che presiede alla memoria e all’apprendimento – e al tempo stesso ne incrementa la plasticità, ovvero la capacità di formare sempre nuove connessioni. Inoltre, favorisce la nascita di nuovi vasi sanguigni – migliorando l'afflusso di nutrienti ai tessuti cerebrali – e riduce i processi infiammatori.
Questa interessante analisi ha inoltre evidenziato che l’esercizio fisico ha effetti benefici sulle funzioni cerebrali se svolto in sessioni di durata non inferiore ai 45-60 minuti, anche a intensità moderata. Per quanto concerne invece la frequenza, la raccomandazione è eloquente: il più spesso possibile.
